Fioccano le adesioni alla mobilitazione in difesa dell’ospedale di Lanusei, in odore di smantellamento.
La battaglia si combatte su diversi fronti che si intersecano: il primo, quello istituzionale è portato avanti dai sindaci che nel loro documento hanno ritenuto “inaccettabile” la proposta di riorganizzazione della rete ospedaliera isolana e convocato un’assemblea pubblica per lunedì , il secondo portato avanti sul territorio da comitati civici e associazioni dei malati che scenderanno in piazza il 2 settembre a Lanusei. Tutti assieme chiederanno il primo livello per il Nostra Signora della Mercede. In piazza scenderà anche “Avanti Lanusei”, che nel consiglio comunale della cittadina è rappresentato dai consiglieri di opposizione Simone Ligas, Monica Anedda e l’ex sindaco Davide Ferreli.
“Parteciperemo attivamente alla manifestazione del 2 settembre prossimo, organizzata dal comitato “Giù le mani dall’Ogliastra”, convinti della necessità assoluta di salvaguardare i presidi ospedalieri ogliastrini per garantire il diritto alla salute di ogni cittadino d’Ogliastra, o di chiunque necessiti delle cure di questo ospedale, turisti compresi” si legge nella nota del gruppo di minoranza.
“Con servizi declassati e incerti nel lungo periodo, il turista, ad esempio, non sarà incentivato a scegliere l’Ogliastra come meta delle proprie vacanze. Sui territori che esprimono eccellenze quali longevità e qualità della vita, rivendute come attrattiva sugli scenari turistici mondiali, la politica regionale dovrebbe investire e non arretrare inesorabilmente in virtù di un fantomatico risparmio che poi, non viene di fatto neanche realizzato. In questo modo la Giunta regionale sta trattando i nostri territori alla stregua di vere e proprie “riserve indiane”.
Anche il comune di Bari Sardo ha aderito alla manifestazione del 2 settembre. “Lottare per tutelare i nostri diritti è un nostro dovere. Il nostro territorio – si legge nel profilo Facebook dell’amministrazione comunale- deve crescere e sarà in grado di farlo solo se cittadini e istituzioni lavoreranno insieme. Non si può e non si deve accettare il ridimensionamento dei servizi essenziali: il diritto alla vita non è una questione di numeri. Il 2 settembre l’amministrazione comunale di Bari Sardo sarà accanto a #giùlemanidallogliastra per difendere il nostro ospedale“.
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