l Consiglio Comunale ha approvato il Documento Unico di Programmazione (Dup) e il Bilancio di previsione 2017-2019. Un bilancio che permette di favorire le attività produttive, attuare importanti interventi per rilanciare l’area industriale e il territorio con una serie di opere pubbliche.

 Il documento segue tutte le linee programmatiche dell’Amministrazione che,  nonostante le continue restrizioni economiche e le nuove normative sempre più farraginose, è riuscita a chiudere il bilancio armonizzato in pareggio contenendo le spese anche della macchina amministrativa non aumentando le tariffe e salvaguardando i servizi indispensabili dell’ente, al fine di tutelare le fasce più deboli. 

 “Il comune di Tortolì in questi anni ha dovuto subìre importanti tagli, – ha spiegato il Vice Sindaco e Assessore e al Bilancio Laura Pinna- a fronte di questi, per non far ricadere le conseguenze negative sui cittadini, questa amministrazione non ha avuto paura di fare delle scelte e ha stabilito delle priorità impostando un’importante programmazione di interventi per gli investimenti, e perseguito alcuni obiettivi confermando le attività e servizi erogati dell’ente con particolare attenzione alle politiche sociali. E rispettando l’impegno preso fin dall’inizio con la cittadinanza: non aumentare le tariffe.
 
 L’Amministrazione Comunale ha poi approvato il piano delle Alienazioni e valorizzazione del Patrimonio Comunale e il Piano annuale  Triennale delle Opere Pubbliche presentato dall’Assessore delegato Fausto Mascia. Per l’anno in corso importanti le opere previste: Programma Iscola 2016 prevede la messa in sicurezza e manutenzione della scuola secondaria di 1° via Fleming (100mila euro), scuola primaria via Pirastu (100mila euro), scuola Infanzia e secondaria via Mons. Virgilio (100mila euro); Urbanizzazione primaria aree Peep Is Tanas (100mila euro) riqualificazione urbanistica Gescal (128mila euro); riqualificazione asilo nido via Cedrino (125mila euro); riqualificazione Corso Umberto (450mila euro); intervento di infrastrutturazione aree ex cartiera (4.600.215 euro); sistemazione idraulica Rio Foddeddu (3 milioni 740mila euro); riqualificazione manto di gioco campo sportivo Fra Locci (320mila euro); sistemazione Rio Foddeddu (126mila euro);  manutenzione straordinaria viabilità comunale (170mila euro); completamento ripristino strade comunali danneggiate (150mila euro); manutenzione strade rurali  (90mila euro); strada di collegamento Orrì ex 125 (40mila euro).

Il Sindaco Massimo Cannas ha ringraziato l’Assessore al Bilancio Laura Pinna  e gli uffici preposti  per il grande lavoro svolto che ha permesso di raggiungere questo risultato, frutto di un lavoro di squadra. Un ringraziamento è andato poi a tutti i colleghi di maggioranza per l’atto di fiducia reciproca e l’impegno che prosegue in questi quasi tre anni di mandato.

Il Sindaco e l’Assessore dopo il voto hanno inoltre ringraziato la Dott.ssa Daniela Bucci per l’attività amministrativa e contabile svolta in questi anni, e augurato buon lavoro al nuovo responsabile d’Area la dott.ssa Ornella Zaccarini. 

Sa die de sa Sardigna, come riporta Sardegna Cultura, è la festa del popolo sardo che ricorda i cosiddetti “Vespri Sardi“, cioè l’insurrezione popolare del 28 aprile 1794 con il quale si allontanarono da Cagliari i Piemontesi e il viceré Balbiano in seguito al rifiuto del governo torinese di soddisfare le richieste dell’isola titolare del Regno di Sardegna.

I Sardi chiedevano che venisse loro riservata una parte degli impieghi civili e militari e una maggiore autonomia rispetto alle decisioni della classe dirigente locale. Il governo piemontese rifiutò di accogliere qualsiasi richiesta, perciò la borghesia cittadina con l’aiuto del resto della popolazione scatenò il moto insurrezionale.

Il movimento di ribellione era iniziato già negli anni Ottanta del Settecento ed era proseguito negli anni Novanta toccando tutta l’Isola. Le ragioni erano di ordine politico ed economico insieme.

Il motivo del malcontento popolare era dovuto anche al fatto che la Sardegna era stata coinvolta nella guerra della Francia rivoluzionaria contro gli stati europei e dunque contro il Piemonte. Nel 1793 una flotta francese aveva tentato di impadronirsi dell’Isola, sbarcando a Carloforte e insistendo successivamente anche a Cagliari. I Sardi però opposero resistenza con ogni mezzo, in difesa della loro terra e dei Piemontesi che dominavano allora in Sardegna. Questa resistenza ai Francesi aveva entusiasmato gli animi, perciò ci si aspettava un riconoscimento ed una ricompensa dal governo sabaudo per la fedeltà dimostrata alla Corona.

La scintilla che fece esplodere la contestazione fu l’arresto ordinato dal viceré di due capi del partito patriottico, gli avvocati cagliaritani Vincenzo Cabras ed Efisio Pintor. Siamo appunto al 28 aprile del 1794: la popolazione inferocita decise di allontanare dalla città il viceré Balbiano e tutti i Piemontesi, che nel mese di maggio di quell’anno furono imbarcati con la forza e rispediti nella loro regione. Incoraggiati dalle vicende cagliaritane, gli abitanti di Alghero e Sassari fecero altrettanto.

Ma l’allontanamento non durò tanto: nel giro di poco tempo i Piemontesi ritornarono in Sardegna e tutto ricominciò più o meno come prima.