Servitù militari, il Governo sblocca fondi per 15 milioni da destinare ai comuni isolani

Che la Sardegna sia la regione italiana a più alto tasso di servitù militari è un dato di fatto. E che i fondi riservati ai comuni che ospitano basi e poligoni siano regolarmente in ritardo è un’altra certezza. Qualcosa però
Che la Sardegna sia la regione italiana a più alto tasso di servitù militari è un dato di fatto. E che i fondi riservati ai comuni che ospitano basi e poligoni siano regolarmente in ritardo è un’altra certezza. Qualcosa però si è mosso: è di 15 milioni di euro lo stanziamento disposto dal Governo per i comuni sardi maggiormente gravati da servitù militari. I comuni beneficiari del denaro ( vincolato alle opere pubbliche e al sociale) per l’Ogliastra saranno Perdasdefogu, Villagrande e Ulassai.
La cifra, che riguarda il periodo 2010-2014, sarà trasferita a breve alla Regione che, a sua volta, la trasferirà alle amministrazioni comunali coinvolte. Questa la notizia che il presidente Francesco Pigliaru, in un incontro di ieri mattina a Villa Devoto, ha comunicato al presidente dell’Anci Emiliano Deiana e a una delegazione di primi cittadini.
«La misura conferma lo stanziamento erogato nei quinquenni precedenti ed è un primo risultato importante nella nostra trattativa con il Governo, al quale chiediamo con forza certezza di risorse e ragionevolezza nei tempi d’erogazione», ha spiegato Francesco Pigliaru.
«Abbiamo sempre detto che, non diminuendo le superfici della Sardegna soggette a servitù, non c’era alcun motivo per cui, pur in un periodo di tagli, dovessero diminuire le misure di compensazione», ha proseguito il presidente della Regione spiegando che la situazione si è sbloccata nelle ultime settimane. Il decreto, dopo essere stato firmato dalla Ministra della Difesa Roberta Pinotti, è infatti ora alla firma dal ministro dell’Economia Piercarlo Padoan, ultimo passaggio prima del definitivo trasferimento dei fondi alla Regione.
«Si tratta di risorse importanti per i comuni – ha sottolineato il presidente Pigliaru – che dovranno destinarle esclusivamente agli ambiti delle politiche sociali e delle opere pubbliche. Siamo stati e continuiamo ad essere sempre molto impegnati su questo fronte, e apprezziamo la possibilità di poter lavorare in maniera più coordinata con i comuni grazie alla presenza dell’Anci».

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