Grande soddisfazione per il coro tortoliese Santanna, in trasferta a Oristano per partecipare al I concorso regionale per cori femminili Donne InCanto tenutosi l’8 marzo presso l’auditorium di San Domenico.

Al concorso hanno partecipato cori provenienti da tutta la Sardegna: tra i giudici anche Cristina Greco, musicista e prima direttrice d’orchestra donna in Sardegna. 

Esibendosi con il solito impegno e con la consueta passione che lo contraddistingue, il coro ha stregato la giuria del concorso corale ricevendo ben due menzioni speciali: una per il migliore brano inedito e una per il miglior Direttore.

Ad aggiudicarsi il primo premio di 800 euro è stata La Corale di Siurgus Donigala ma, come hanno spiegato con orgoglio alcuni membri, il coro Santanna si è fatto valere dando davvero filo da torcere agli altri partecipanti e ottenendo i due ambiti traguardi grazie alle loro voci e alla maestria del Direttore Gianpriamo Incollu, musicista cantautore e direttore di diversi cori.

Molto orgoglio anche per la menzione ottenuta per il miglior brano inedito intitolato Sargia, che il coro Santanna si è aggiudicata a pari merito con La Corale di Siurgus Donigala. 

Una storia surreale arriva da Salerno e sta facendo rapidamente il giro del web: l’Agenzia delle Entrate ha inviato una cartella esattoriale a un bambino di appena 7 anni, chiedendo il pagamento dell’Irpef arretrata relativa al 2017. Peccato che, all’epoca, il piccolo non fosse nemmeno nato.

La vicenda, incredibile ma vera, ha immediatamente suscitato lo sconcerto dei genitori, che si sono trovati di fronte a un atto ufficiale con tanto di calcolo dell’imposta e dettagli sul presunto mancato pagamento. Non si tratta di un errore di omonimia: il nome del bambino corrisponde esattamente a quello indicato nella cartella, rendendo la situazione ancor più paradossale.

I genitori hanno annunciato di aver già predisposto il ricorso formale contro l’Agenzia delle Entrate, sottolineando l’assurdità della richiesta. «È incredibile pensare che il Fisco possa avanzare pretese economiche nei confronti di un bambino che all’epoca non era nemmeno nel mondo», hanno dichiarato, denunciando un episodio che sembra frutto di un errore amministrativo di dimensioni gigantesche.

Esperti di diritto tributario sottolineano come episodi simili, sebbene rari, possano capitare a causa di problemi nei sistemi informatici o errori di attribuzione delle posizioni fiscali. Tuttavia, casi in cui il destinatario non era ancora nato sono praticamente un unicum nella cronaca nazionale.

La vicenda ha già iniziato a circolare sui social, generando reazioni tra lo sconcerto e l’ironia: molti utenti si chiedono come sia possibile che il sistema possa generare una cartella esattoriale con dati così palesemente errati.

Resta da vedere come l’Agenzia delle Entrate gestirà la situazione, ma intanto la storia di questo piccolo salernitano rischia di entrare negli annali come uno degli episodi più bizzarri del fisco italiano.