Tortolì, il crowfunding al servizio del villaggio nuragico che sorgerà al parco La Sughereta

La cooperativa “Gli ultimi nuragici”, guidata da Andrea Loddo, si è fatta ormai largo nel panorama culturale sardo, facendosi notare per l’originalità delle proposte culturali e la profondità delle riflessioni sul passato della nostra Isola. Tra i progetti della cooperativa
La cooperativa “Gli ultimi nuragici”, guidata da Andrea Loddo, si è fatta ormai largo nel panorama culturale sardo, facendosi notare per l’originalità delle proposte culturali e la profondità delle riflessioni sul passato della nostra Isola.
Tra i progetti della cooperativa uno sicuramente è molto ambizioso e di rilevanza storico-culturale per l’intera comunità: creare un Villaggio Nuragico, una sorta di parco laboratorio e centro studi dove confluiranno ricerche sul tema della civiltà nuragica, con attività che riprendano gli usi, costumi, l’alimentazione, l’arte e le tecniche di costruzione ed il modo di integrarsi alla natura della civiltà che popolava la nostra Isola.
La proposta di Loddo e compagni è stata presa in considerazione dal Comune di Tortolì che al progetto vorrebbe dedicare una porzione ( circa un ettaro) del parco La Sughereta. “L’idea nasce – spiega il presidente della cooperativa Andrea Loddo – con l’intento di fare rivivere alle persone uno squarcio delle nostro passato, creare interesse nella comunità e, soprattutto, nei più piccoli nei confronti dell’archeologia e nella storia della nostra Isola, che si sta rivelando essenziale per la conoscenza di tutto il mondo antico Europeo”.
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Un nuovo Papa per una nuova era: eletto il successore di Francesco, la fumata bianca commuove il mondo

I fedeli, presenti in Piazza San Pietro e collegati da tutto il mondo, hanno accolto con gioia l’annuncio, mentre le campane suonavano a festa. Ora il mondo resta con il fiato sospeso, in attesa di conoscere il nome del nuovo Pontefice
La Chiesa cattolica ha un nuovo Pontefice. Poco dopo le 18, la fumata bianca si è levata dal comignolo della Cappella Sistina, segno inequivocabile che i cardinali riuniti in conclave hanno raggiunto il quorum necessario per eleggere il successore di Papa Francesco. Con 89 voti, pari ai due terzi dei porporati aventi diritto, è stato eletto il 267° Papa della storia della Chiesa.
L’annuncio, atteso e carico di emozione, è stato accolto da un boato in Piazza San Pietro, gremita di fedeli provenienti da ogni parte del mondo. Tra loro, anche molti pellegrini sardi, che hanno voluto essere presenti in questo momento di svolta per la Chiesa universale.
Al levarsi del fumo bianco, la Basilica Vaticana ha risuonato del suono festoso delle campane, mentre cori di gioia si sono levati dalla folla. Tutti gli sguardi ora sono rivolti alla Loggia centrale di San Pietro, da dove il nuovo Papa si affaccerà per il primo saluto urbi et orbi, pronunciando il tradizionale “Buonasera” e rivelando il nome che ha scelto per il suo pontificato.
Il nuovo Pontefice si troverà ora a raccogliere l’eredità di Papa Francesco, primo Papa gesuita e sudamericano, che ha segnato un decennio di profonde riforme e dialogo nella Chiesa. Toccherà a lui guidare il popolo cattolico in una nuova fase della sua storia.
L’attesa ora è per il tradizionale “Habemus Papam”. Solo allora il mondo conoscerà il nome del nuovo Vescovo di Roma.

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