Baunei continua ad affascinare il mondo. Arriva dal Giappone una lettera speciale

Baunei continua ad affascinare il mondo con la sua bellezza e dopo le decine di riconoscimenti provenienti da tutto il mondo, aggiunge un’altra “lettera d’amore” alla propria collezione. Stavolta la missiva proviene da Osaka ed è stata scritta da Hirotaka Omata,
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Baunei continua ad affascinare il mondo con la sua bellezza e dopo le decine di riconoscimenti provenienti da tutto il mondo, aggiunge un’altra “lettera d’amore” alla propria collezione.
Stavolta la missiva proviene da Osaka ed è stata scritta da Hirotaka Omata, docente presso la Junior High School della città.
Come ha raccontato il sindaco Salvatore Corrias “il professor Omata – tra le altre cose – ci scrive che avrebbe piacere di contribuire a costruire un rapporto cordiale tra noi e il Giappone, all’insegna delle bellezze del nostro territorio, per le quali esprime un forte desiderio di conoscenza, e noi cercheremo di dargli i dovuti riscontri”.
Una proposta di gemellaggio che arriva da lontano, ma che rappresenta una ulteriore conferma non solo di quanto la distanza geografica e le differenze culturali non rappresentino un ostacolo per la creazione di qualcosa di importante, ma anche del grande potere delle bellezze ogliastrine che continuano a far innamorare chiunque abbia l’onore di visitarle.
Una dimostrazione del fatto che, come spiega Corrias “Forse, alla fine, questo nostro mondo si costruisce su piccoli pezzi, a piccoli passi”
Fulmine, il cagnetto che andava al cimitero a trovare il suo amato padrone, è morto: “Aveva una missione”, il racconto della figlia

“Fulmine ora riposa nel vigneto di mio padre”: il toccante ricordo di Sara Sechi per il cane diventato simbolo di amore e fedeltà.
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Riposa tra le vigne che un tempo appartenevano al suo padrone, nello stesso angolo di Sardegna che ha custodito il loro legame più profondo. Fulmine, il cane diventato noto per le sue commoventi visite alla tomba del suo amato padrone, Leonardo Sechi, nel cimitero di Badesi, è morto lo scorso marzo. A raccontarlo, con emozione e gratitudine, è Sara Sechi, figlia di Leonardo.
«Sì, Fulmine non c’è più», dice Sara, trattenendo a stento la commozione. «Ora riposa nel vigneto che è stato a lungo di mio padre. È il posto giusto per lui, in mezzo alla natura che conosceva, nel paradiso degli animali».
La storia di Fulmine aveva fatto il giro del mondo nel 2021, pochi giorni dopo la morte del suo padrone. Il cane, incapace di accettare l’assenza, si recava ogni giorno al cimitero, restando accanto alla tomba con uno sguardo triste ma fedele. Una scena che aveva colpito il cuore di molti.
«Quando si diffuse la notizia delle sue visite, mi chiamarono da ogni parte del mondo», racconta Sara. «Giornalisti dal Giappone, dagli Stati Uniti… tutti volevano conoscere Fulmine. Il legame con mio padre era qualcosa di incredibile, quasi inspiegabile. Era come se sapesse tutto. Gli mancava solo la parola».
Ma per Sara, Fulmine non è stato solo un compagno fedele. «Per me è stato una salvezza. Mi ha aiutata in uno dei momenti più duri della mia vita: la perdita improvvisa di mio padre, unita alla mia malattia. Credo davvero che avesse una missione, come se fosse stato mandato da papà per starmi accanto. E il giorno dopo la mia guarigione… se n’è andato anche lui. Come se sentisse che il suo compito era terminato».
Il ricordo di Fulmine resta vivo nei cuori di chi ha seguito la sua storia e, soprattutto, in quello di Sara: «Ci ha insegnato quanto profonda possa essere la sensibilità degli animali. Fulmine non era solo un cane. Era famiglia, amore puro e presenza costante».

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