Lanusei, weekend in compagnia del festival Niu de Literas.
Sabato 27 e domenica 28 agosto a Lanusei la seconda edizione del festival Niu de Lìteras. Ospiti Nicolai Lilin, Daniele Monachella, Manuelle Mureddu e Bachisio Bandinu. Due giorni dedicati ai libri, ai reading teatrali e al fumetto. Dopo l’anteprima di
Sabato 27 e domenica 28 agosto a Lanusei la seconda edizione del festival Niu de Lìteras. Ospiti Nicolai Lilin, Daniele Monachella, Manuelle Mureddu e Bachisio Bandinu.
Due giorni dedicati ai libri, ai reading teatrali e al fumetto. Dopo l’anteprima di marzo con Michela Murgia tutto pronto a Lanusei per la seconda edizione del festival Niu de Lìteras, organizzato dal Comune in collaborazione con Éntula il festival letterario diffuso dell’associazione Lìberos. L’appuntamento è per sabato 27 e domenica 28 agosto al Museo Civico Franco Ferrai in Via Amsicora, piazzetta del Fico.
Ad aprire la manifestazione sabato 27 agosto alle 20.30 è il disegnatore nuorese Manuelle Mureddu che presenta, con Giovanni Gusai, La danza dei corvi, il fumetto ispirato a Il giorno del giudizio di Salvatore Satta, edito da Betistòria. A seguire l’inaugurazione della mostra delle tavole originali dell’opera. Alle 22 grande attesa per Nicolai Lilin. Lo scrittore russo di origine siberiana presenta a Lanusei, insieme al giornalista de L’Unione Sarda Simone Loi, il suo ultimo romanzo Spy stoy Love Story, uscito quest’anno per Einaudi.
Domenica 28 agosto si comincia alle 20.30 con il reading dall’audiolibro Un anno sull’altopiano (Emons, 2016), con Daniele Monachella. L’attore e regista presta a voce al capolavoro di Emilio Lussu di cui ha curato anche l’adattamento, la regia e la direzione artistica. Alle 22 cala il sipario sul festival con la presentazione del libro Noi non sapevamo di Bachisio Bandinu. Sul palco con l’autore ci sarà Pier Franco Fadda.
MANUELLE MUREDDU è autore di fumetti, illustra e scrive libri. È stato il primo professionista a pubblicare con continuità storie scritte e disegnate in sardo. Ha sviscerato nella forma, ricreando e modellando sostanza, i miti nuragici, giudicali e contemporanei della Sardegna. È vincitore di numerosi concorsi. Ha illustrato decine di pubblicazioni per le più importanti case editrici, tra cui ricordiamo Arbarèe – Contos de sa Terra de s’Arbore, (è autore di testi e disegni). Tiene con regolarità convegni elezioni di storia dell’immagine e identificazione artistica.
LA DANZA DEI CORVI (Betistòria, 2016) – «Noi nuoresi siamo entrati nell’orchestra con Bustianu; abbiamo accordato gli strumenti e conquistato persino il posto di solisti con la Deledda; ma abbiamo eseguito la nostra inimitabile sinfonia con la direzione di Salvatore Satta, che severo ci guarda dal podio, ancora oggi. Questo è ciò che troverete fra i segni de La danza dei corvi, magnifico esperimento di Manuelle Mureddu». È un passaggio di quanto scrive Marcello Fois presentando “Il giorno del giudizio” a fumetti, “La danza dei corvi” appunto, liberamente tratto dal capolavoro di Salvatore Satta.
NICOLAI LILIN è uno scrittore russo, di origine siberiana, nato nel 1980 a Bender, in Transnistria (stato indipendente riconosciuto oggi come Repubblica Moldava, ma all’epoca facente parte dell’Unione Sovietica). Dopo varie peregrinazioni è approdato in Italia, dove ha iniziato la sua carriera di scrittore con il best seller “Educazione Siberiana” (da cui il premio Oscar Gabriele Salvatores ha tratto un film di grande successo), seguito da “Caduta libera”, “Il respiro del buio” e “Storie sulla pelle”, tutti pubblicati da Einaudi. Oltre a dedicarsi alla scrittura dei suoi romanzi, Nicolai Lilin scrive per La Repubblica e L’Espresso, ha una rubrica su XL di Repubblica e collabora con altri magazine.
SPY STORY LOVE STORY (Einaudi, 2016) – Alësa ha quarantacinque anni e un buco nero al posto del cuore. Ha ucciso molti uomini, forse tanti quanti sono i libri che ha letto. Ma adesso l’imprevisto ha fatto irruzione nella sua vita su una bicicletta rossa, nei panni della donna piú sbagliata di cui ci si possa innamorare. Nicolai Lilin non rinuncia alla sua cifra – la scrittura ruvida e potente, e uno sguardo spietato sulle umane contraddizioni -, ma fa un altro passo e si cimenta con i generi, mescolandoli con intelligenza. “Spy story love story” è la prova dell’evoluzione di un autore che forse, come il suo personaggio, ha scoperto il suo lato piú vulnerabile, piú sincero, e ha saputo trasformarlo in forza. Nicolai Lilin ci cattura con un intreccio da spy story in cui nessuno è mai solo chi dice – o crede – di essere. Ma il suo è un trucco, l’esca con cui ci attira ad affacciarci sull’abisso: “Spy story love story” è un romanzo sulla libertà di scegliere, sulle tenebre e la luce che abitano negli uomini. Perché anche quando il destino sembra scritto, si può decidere da che parte stare.
DANIELE MONACHELLA è un attore e regista italiano. Ha studiato teatro e lavorato con importanti registi internazionali tra cui M. Bogdanov. Con l’audiolibro “Un anno sull’altipiano” di Emilio Lussu (Emons, 2016), di cui ha curato l’adattamento, la regia e la direzione artistica, ha voluto rendere omaggio alla cultura sarda, partigiana e italiana, portando a termine un lungo percorso di approfondimento sulla voce come potente strumento artistico.
UN ANNO SULL’ALTIPIANO (Emons Audiolibri, 2016) – Cento anni di memoria. Sessantatré voci recitanti. Settantatré musicisti. La coralità dell’Italia unita nelle sue differenze. Una regione, la Sardegna. Lo strazio di una Madre e l’agonia dei suoi figli soldati. L’urgenza umana e artistica di dare corpo al suono con un gesto di riconoscenza offerto a coloro che pagarono l’immane prezzo dell’inutile strage. «Il libro – è scritto nella presentazione curata da Daniele Monachella che nello stesso audiolibro dà voce al personaggio principale – è un vasto racconto dell’irrazionalità e insensatezza della guerra, della gerarchia e dell’esasperata disciplina militare reso audiolibro. Tra i lettori si ricordano Lorenzo Amurri, Giulio Angioni, Manlio Brigaglia, Marcello Fois, Massimo Carlotto, Diego Casale, Fabrizio Falco, Sandro Ghiani, Antonello Grimaldi, Salvatore Mannuzzu, Neri Marcorè, Francesco Montanari, Demo Mura, MaxPisu, Sergio Romano, Antonio Sanna, Alessio Di Clemente, Davide Garbolino, Pino Pirovano, Giampaolo Loddo, Vincenzo Crivello, Simeone Latini e Lia Careddu».
BACHISIO BANDINU è nato a Bitti nel ’39. Intellettuale, pubblicista e studioso di cultura popolare, dopo la laurea in Lettere si è diplomato in giornalismo e radio televisione presso la Scuola delle comunicazioni sociali dell’Università Cattolica di Milano. È stato collaboratore del Corriere della Sera e direttore de L’Unione Sarda. Fra i suoi numerosi libri, “Il re è un feticcio” (Rizzoli, 1976, con Gaspare Barbiellini Amidei), “Costa Smeralda” (Rizzoli, 1980), “Lettera a un giovane sardo” (Della Torre, 1996), “Il quinto moro. Soru e il sorismo” (Domus de Janas, 2007, con Salvatore Cubeddu); “Pro s’indipendèntzia” (in sardo e italiano; Il Maestrale, 2010).
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