In caso di indipendenza della Catalogna dalla Spagna gli algheresi avranno il diritto alla doppia cittadinanza

In caso di indipendenza della Catalogna dalla Spagna gli algheresi avranno diritto ad avere la doppia cittadinanza. E’ questa la norma inserita nel progetto di Costituzione del nuovo Stato, presentato ufficialmente alla presidentessa del Parlamento di Barcellona Carme Forcadell. Il
In caso di indipendenza della Catalogna dalla Spagna gli algheresi avranno diritto ad avere la doppia cittadinanza. E’ questa la norma inserita nel progetto di Costituzione del nuovo Stato, presentato ufficialmente alla presidentessa del Parlamento di Barcellona Carme Forcadell.
Il documento, elaborato da un gruppo di 17 saggi – avvocati, giuristi e altre personalità di rilievo – scelti dal comitato Costituïm, prevede che i cittadini di altri Stati che hanno “legami culturali e linguistici comuni con la Catalogna” abbiano la possibilità di scegliere “senza rinunciare alla propria, di avere anche la nazionalità catalana, anche se il principio di reciprocità non è riconosciuto dal loro Stato”.
Una proposta attraverso la quale si vuole rendere omaggio ai territori in passato legati al potere catalano: da Valencia alle isole Baleari, fino all’area dei Pirenei meridionali e il territorio del comune di Alghero in Sardegna.
Fonni: recuperato un “barraccos”, antico ovile, con tetto “a iscandulas”, con materiali e tecniche tradizionali

Un’operazione di grande valore ambientale, paesaggistico e sociale, che riporta alla luce la straordinaria eredità del mondo agro-pastorale sardo.
Prosegue con successo il progetto di recupero del patrimonio rurale sardo promosso dall’Agenzia Fo.Re.S.T.A.S., che a Fonni, nel cuore del Gennargentu, ha restituito nuova vita a un altro antico ovile all’interno del cantiere forestale di Monte Novu.
Gli operai dell’agenzia regionale hanno restaurato fedelmente la struttura originaria, mantenendo materiali e tecniche costruttive della tradizione locale.
In particolare, il recupero ha riguardato uno dei caratteristici “barraccos”, le antiche abitazioni montane dei pastori, simili ai più noti “pinnettos”, costruite in pietra e coperte con il tradizionale tetto “a iscandulas”. Queste tegole in legno, chiamate anche “túeras”, sono realizzate a partire dal “durame” delle roverelle secche (Quercus pubescens), tagliate longitudinalmente per formare pesanti tegoloni, ciascuno dei quali può raggiungere anche i 100 kg. Nonostante la complessità del lavoro manuale richiesto, la soddisfazione di restituire dignità e bellezza a questi luoghi è immensa.
Il progetto si inserisce in una più ampia strategia di valorizzazione del paesaggio rurale sardo, portata avanti attraverso la R.E.S. – Rete Escursionistica della Sardegna. A Fonni, oltre al recupero degli antichi ovili, gli operai Forestas stanno lavorando anche alla manutenzione e tracciatura dei sentieri montani del Gennargentu, riscoprendo e applicando tecniche costruttive antiche che rischiavano di andare perdute.
L’intervento non è solo un’opera di conservazione architettonica, ma anche un contributo concreto alla memoria storica e all’identità culturale del territorio. Un’operazione di grande valore ambientale, paesaggistico e sociale, che riporta alla luce la straordinaria eredità del mondo agro-pastorale sardo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA