Intervista al centenario Vittorio Palmas, reduce di guerra e sopravvissuto a un campo di concentramento
È il 2015 quando Zio Vittorio Palmas ci apre le porte della sua casa di Perdas. Seduto accanto al camino zio Vittorio rievoca la sua vita dai caratteri straordinari. Oggi questo eroe, scampato alla morte in un campo di concentramento
È il 2015 quando Zio Vittorio Palmas ci apre le porte della sua casa di Perdas. Seduto accanto al camino zio Vittorio rievoca la sua vita dai caratteri straordinari. Oggi questo eroe, scampato alla morte in un campo di concentramento ha 104 anni, sua moglie che ha festeggiato con lui ben 70 anni di matrimonio oggi non c’è più.
Riproponiamo integralmente l’intervista del 2015 al longevo Vittorio
Una storia di longevità da Perdasdefogu quella di Vittorio Palmas ultracentenario foghesino . Una storia forte, toccante, come tutte quelle che, solo chi ha vissuto le catastrofi delle guerre sa raccontare.
Vittorio nasce nel 1913 ad un anno esatto dallo scoppio della prima guerra mondiale, che vede tra le file dei combattenti anche suo padre, Giuseppe. Quando il capofamiglia torna a casa sua moglie è morta di spagnola, c’è il piccolo Vittorio da accudire e la soluzione migliore per lui e per il bambino è sicuramente quella di risposarsi. Nuove nozze ma Vittorio non viene accolto come un figlio, viene messo da parte, e dopo la nascita di tre fratelli è costretto ad andare via. Si stabilisce per qualche anno dalle zie paterne. Inizia a conoscere il sudore e la fatica della vita agricola.
Qual è stato il suo primo lavoro?
Ho lavorato sempre nei campi, fin da quando ero bambino. Ho fatto il servo pastore, prima a Jerzu, poi a Perdasdefogu con mio cugino, avevamo i buoi. Ho infine lavorato come operaio nelle imprese.
Ha svolto il servizio militare?
Sì, sono stato chiamato nel 1938 a Treviso nel cinquantacinquesimo reggimento.
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