Speciale candidati. Intervista a Chiarina Mulas
Chiarina Mulas, Dirigente Scolastico in pensione, scenderà in campo come candidata alla carica di primo cittadino. Con la lista civica che rappresenta ha l’obiettivo di “unire forze diverse, per rispondere all’esigenza di ridare nuova linfa a Tortolì attraverso il superamento
Chiarina Mulas, Dirigente Scolastico in pensione, scenderà in campo come candidata alla carica di primo cittadino. Con la lista civica che rappresenta ha l’obiettivo di “unire forze diverse, per rispondere all’esigenza di ridare nuova linfa a Tortolì attraverso il superamento di divisioni ideologiche e di parte.”
Cosa l’ha spinta a scendere in campo?
Ho sempre sostenuto che fosse facile criticare dall’esterno, essere spettatori dei problemi e dare giudizi senza trovare delle soluzioni. La voglia di utilizzare le mie conoscenze e la mia esperienza acquisita in tanti anni di lavoro, la mia capacità di affrontare i conflitti, di gestire un gran numero di persone e la mia profonda conoscenza della città in cui sono nata e cresciuta, mi hanno spinta a mettermi in gioco. Che mi conosce sa che le sfide non mi spaventano. Sono pronta a dedicarmi 24 ore si 24 al bene dei miei concittadini.
In una ipotetica lista delle priorità, quale metterebbe al primo posto?
Tortolì non dà di sé un’immagine che sia espressione delle innumerevoli risorse che possiede. Sono tanti i gioielli architettonici e le risorse naturali presenti nel nostro territorio. Ogni quartiere, da Portu Frailis a Monte Attu, merita le giuste attenzioni: aree verdi curate, strade non dissestate, ordine, pulizia, sicurezza. Tortolì è un gioiello che non brilla. Vedo solo desolazione e incuria. Voglio che la città torni a splendere e si mostri ai visitatori con orgoglio. Voglio che ogni residente di Tortolì sia orgoglioso del posto in cui vive.
Qual è il suo punto di vista sulle questioni di porto e aeroporto?
Reputo importante per un centro come il nostro la presenza di porto e aeroporto, ma credo si debba prima lavorare per far sì che a un eventuale flusso turistico in arrivo corrisponda una degna accoglienza. Credo sia indispensabile intervenire sui servizi, sulle infrastrutture e sulla viabilità.
Su quali settori peculiari occorrerebbe investire maggiormente?
Dico no allo sviluppo del settore industriale e sì al potenziamento di agricoltura e turismo. Abbiamo un capitale che pochi possiedono: un mare che è tra i migliori al mondo, siti archeologici da valorizzare ulteriormente, sagre, feste campestri e risorse che potremmo utilizzare per arrivare finalmente a una destagionalizzazione dell’offerta turistica che ci permetta di estendere la stagione anche ai mesi invernali. Non solo turismo balneare dunque, ma anche turismo congressuale e turismo culturale.
Parliamo del PUC, croce e delizia di Tortolì. Cosa intendete fare?
Il PUC nasce dalla necessità di aggiornare il vecchio piano regolatore, in quanto in alcuni comuni, come il nostro, non rispecchia le precedenti esigenze di coordinamento del territorio. E’ necessario risolvere la questione al più presto con un confronto più costruttivo e una seria analisi delle reali esigenze dei cittadini.
Quali sono le caratteristiche del suo programma?
Il nostro programma ha un grande pregio: è accessibile a tutti perché è stato scritto e studiato tenendo conto delle esigenze dei cittadini di qualsiasi età, dal bimbo di 6 anni al cittadino novantenne.
Che risposte darete ai cittadini in merito a Tares, parcheggi e decoro cittadino?
Credo che chi amministra la cosa pubblica debba parlare la stessa lingua dei cittadini. Senza ombra di dubbio ci dev’essere più chiarezza. Siamo sommersi da tasse di ogni tipo, ma credo che con maggiori controlli si possano trovare delle soluzioni. Moltissime persone continuano a vivere a Tortolí senza essere residenti di diritto. Questo fa sì che non tutti paghino le tasse al nostro Comune, nonostante usufruiscano degli stessi servizi dei cittadini tortoliesi. Bisognerebbe fare un censimento di coloro che si sono stabiliti qui nei decenni scorsi e far sì che paghino le tasse come i residenti. Credo che a volte sia necessario fare delle scelte impopolari per vedere dei risultati concreti.
Cosa manca ai tortoliesi? Di cosa hanno bisogno?

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