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La qualità urbana è il tema del progetto di riorganizzazione della cura del verde pubblico indetto dal Comune di Tortolì. Al centro del nuovo regolamento approvato dall’Amministrazione comunale, c’è l’ambiente nella prospettiva di sviluppo di azioni innovative per la cittadina e lo sviluppo urbano.

Il Comune ha circa 30 ettari di aree verdi da gestire: 11 ettari sono composti da aiuole, parchi, piazze e piazzole di varia natura e grandezza alle quali si aggiungono il parco della Sughereta e l’area di San Gemiliano. Tutte possono diventare il fiore all’occhiello delle nostre politiche ambientali. Per poterle gestire l’amministrazione mette in moto un atto concreto che vada verso un processo di riqualificazione e rilancio delle aree verdi.

Ogni aiuola, piazza, parco o zona incolta pubblica potrà essere messa a disposizione del cittadino: la piazza Rinascita, la  Via Monsignor Virgilio, le aree pubbliche di Monte Attu, Porto Frailis, Santa Lucia e Via grazia Deledda. Tutte aree che sono o potranno essere dotate di verde ornamentale, avere un manto erboso da curare e potrebbero essere allestite a tema o diventare parchi giochi per bambini, aree per lo sport o agility dog.

“Si parte – ha commentato il commissario straordinario Vincenzo Basciu – dall’articolo 9 della Costituzione che recita: la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. L’obiettivo del progetto è di non tralasciare nessuno spazio. Il Comune ha pertanto deciso di affidare diversi gradi di priorità alla cura di alcune aree. Ci saranno quelle più centrali manutentate con frequenza settimanale, quelle più periferiche che necessitano d’interventi con cadenza mensile, molte di queste potranno essere affidate ai cittadini. Desideriamo cambiare la filosofia con la quale ci approcciamo all’ambiente. Le politiche del verde vanno a incidere sul quotidiano dei cittadini, rendendo la vita migliore. Tortolì può decidere di essere protagonista del cambiamento: tra i cittadini si registra una positiva volontà di partecipazione che è fondamentale affinché si possa fare diventare la città più produttive e vivibili”.

Chiamati a fare parte del programma sono i semplici cittadini, i comitati di quartiere, le associazioni, le scuole, gli esercizi commerciali e tutti coloro che  possono trarre un vantaggio anche solo morale dalla gestione partecipata del verde pubblico. Per motivazioni diverse, dal semplice interesse fino alle sponsorizzazioni ognuno può decidere di “adottare un’area e occuparsene”.

Le are naturali, infatti, potranno diventare ad esempio: orti urbani sociali: zone a disposizione dei privati per la coltivazione di ortaggi ; aree verdi di quartiere aperte: spazi con manto erboso da curare o da creare ; produzione di biomasse urbane e di compostaggio sociale in cui si produce il compost o si potranno impiantare specie arboree in grado di produrre biomasse; pista bmx (bicicross): terreni periferici che si prestano per essere usati per attività sportive ; parcheggio auto naturali costruite nel rispetto del verde con l’ombra naturale preferibile al parcheggio in cemento e destinate ad esempio ad area campeggi ; aree verdi sponsorizzate: zone centrali o periferiche in cui a fronte della manutenzione una ditta privata può promuovere il suo marchio ; aree agility dog: spazi aperti da destinare alle competizioni o all’allenamento degli animali.

“Gli usi possono essere davvero tanti – ha aggiunto Vincenzo Basciu – e tutti potranno garantire innanzitutto un ritorno dal punto di vista sociale. E’importante sviluppare una sensibilità alle tematiche ambientali – ecco perché i cittadini e anche le scuole sono i primi destinatari di questo progetto che è prioritario nelle politiche comunali. Tortolì può essere all’avanguardia nella cura del suo territorio e questo è un traguardo che si può raggiungere coinvolgendo tutta la comunità. Si comincia dai privati e dai giovani, le future “sentinelle” delle bellezze naturali e paesaggistiche che sono di nostra proprietà”.

Sono bene accette le proposte dai cittadini e associazioni che si vogliono proporre per dare suggerimenti e concretezza al progetto.

Tattari-Terranoa, isfaltu novu po 12 kilometros intre Ardara e Othieri.

Passu novu in daenanti po sa modernitzassione de sa carrela istatale 729 ”Tattari-Terranoa”, unu de sos asses de sas bias de fundamentu po sa mobbilidade de su norti de sa Sardigna. S’Anas at finidu sos attos po torrare a faghere s’isfaltu in d’unu trettu de 12 kilometros, in su derettu de Terranoa.

Est un’attu postu intre sa fase de accabbu de sa parte 2 de su trassadu novu a battoro passazzos, unu de sos pius isettados dae sos automobilistas e carradores chi donzi die passant in custa carrela de fundamentu po sos collegamentos. Sos tribaglios sunt bistados fattos no solu po s’isfaltu, ca su chi est bistadu postu est avantzadu meda, ma fintzas po sos sinzales orizontales deffinitivos, chi serbint po garantire una ghia pius sigura.

Isettande su connottu accreschimentu de su trafficu de sas macchinas insu mese de austu, ligadu a s’istiu e s’arrivu de sos turistas, Anas at frimmadu tottu sos cantieris e suspesu sos tribaglios in sa derettura de Tattari, po evitare abbraccamentos e problemas a sa circulassione. Sos interventos a cuss’ala ant torrare a incumintzare in su mese de cabudanne, cun s’intentu de accabbare fintzas su secundu fronte prima de s’accabbu de s’annu.

Su lotto 2, giai abbertu de su tottu a su trafficu dae su 2024, como si presentat comente modernu e funtzionale, chi permittit unu mezzoru importante de su tempus chi bi cheret po l’ attraessare e minimare s’arriscu de disgrassias.

Po faghere custa parte de s’istrada, s’imbestida totale at binchidu sos 70 miliones de euros, fundos chi sunt postos intro de su pianu pius mannu de potentziamentu de sa SS729, unu disignu padriu e agudissiosu chi in sos urtimos annos at revertidu in manera deffinitiva sos collegamentos intre su norti-ovest e su norti-est de sa Sardigna.

Attività realizzata col contributo della Regione Sardegna — IMPRENTAS 2024-2025. LR 22/2018, art. 22