Coro S.Anna a Praga

Dodici membri del Coro Sant’Anna di Tortolì hanno incantato venerdì 1 novembre la giuria del Praga Cantat, il celebre festival internazionale dedicato alla musica corale.

Il Coro, in costume sardo e diretto dal maestro Paolo Flumini, ha proposto un repertorio che ha spaziato da Ispiza a Ditte Fillu Bellu e che gli è valso un secondo posto nella categoria Folk della competizione. A decretare la vittoria del gruppo corale nostrano la grande presenza scenica, la tecnica, la vocalità e l’interpretazione. La giuria ha definito il coro tortoliese di “una rara bellezza”, sia per i canti che per i costumi. Al primo posto l’Accademia Musicale austriaca.

Racconta Carlotta Silvestrini, che in abito tradizionale ha partecipato a questo emozionante evento: “E’ stata un’esperienza importantissima dal punto di vista culturale. Abbiamo portato la tradizione sarda all’estero, ricevendo un notevole feedback: i pezzi scelti hanno suscitato grande emozione tra gli ascoltatori, fatto sottolineato anche dalla giuria durante la premiazione. Poi siamo cresciute culturalmente, ascoltando i canti corali di ogni angolo del mondo, confrontandoci con realtà diverse dalla nostra e con artisti preparati da prestigiose accademie. Il nostro coro ha due grandi punti di forza: un ottimo direttore e un bellissimo rapporto interpersonale tra tutti i componenti. Tutto ciò ci ha permesso di unire le forze e uscire a testa alta da uno dei concorsi più insigni d’Europa”.

Una storia surreale arriva da Salerno e sta facendo rapidamente il giro del web: l’Agenzia delle Entrate ha inviato una cartella esattoriale a un bambino di appena 7 anni, chiedendo il pagamento dell’Irpef arretrata relativa al 2017. Peccato che, all’epoca, il piccolo non fosse nemmeno nato.

La vicenda, incredibile ma vera, ha immediatamente suscitato lo sconcerto dei genitori, che si sono trovati di fronte a un atto ufficiale con tanto di calcolo dell’imposta e dettagli sul presunto mancato pagamento. Non si tratta di un errore di omonimia: il nome del bambino corrisponde esattamente a quello indicato nella cartella, rendendo la situazione ancor più paradossale.

I genitori hanno annunciato di aver già predisposto il ricorso formale contro l’Agenzia delle Entrate, sottolineando l’assurdità della richiesta. «È incredibile pensare che il Fisco possa avanzare pretese economiche nei confronti di un bambino che all’epoca non era nemmeno nel mondo», hanno dichiarato, denunciando un episodio che sembra frutto di un errore amministrativo di dimensioni gigantesche.

Esperti di diritto tributario sottolineano come episodi simili, sebbene rari, possano capitare a causa di problemi nei sistemi informatici o errori di attribuzione delle posizioni fiscali. Tuttavia, casi in cui il destinatario non era ancora nato sono praticamente un unicum nella cronaca nazionale.

La vicenda ha già iniziato a circolare sui social, generando reazioni tra lo sconcerto e l’ironia: molti utenti si chiedono come sia possibile che il sistema possa generare una cartella esattoriale con dati così palesemente errati.

Resta da vedere come l’Agenzia delle Entrate gestirà la situazione, ma intanto la storia di questo piccolo salernitano rischia di entrare negli annali come uno degli episodi più bizzarri del fisco italiano.