Verifica biblica in giunta. La provocazione del sindaco Lerede
Una verifica così lunga non la si era mai vista. Sei mesi di “prova”, prendere o lasciare . E’ un vero e proprio braccio di ferro quello in corso tra il sindaco di Tortolì Mimmo Lerede, che non ha ceduto

Il sindaco Lerede
Una verifica così lunga non la si era mai vista. Sei mesi di “prova”, prendere o lasciare . E’ un vero e proprio braccio di ferro quello in corso tra il sindaco di Tortolì Mimmo Lerede, che non ha ceduto alla richiesta dei suoi quattro di defenestrare il loro collega, l’assessore ai Lavori pubblici Paolo Stochino, e la fronda in seno alla maggioranza di centrodestra.
La proposta di sei mesi di tempo sembra una vera e propria provocazione, fatta per lo più per saggiare le reali intenzioni degli assessori dimissionari e dei consiglieri dissidenti. Ma è chiaro che prima o poi i nodi dovranno venire al pettine. E i dissidenti dovranno decidere il da farsi, se darla vinta al sindaco o andarsene tutti a casa. I banchi di prova non mancheranno e non si dovrà attendere a lungo.
E non solo perché c’è da approvare il bilancio ( la scadenza è fissata per il prossimo 30 novembre) ma perché l’esecutivo è di fatto azzerato e l’azione amministrativa è in stallo. Fatto salvo l’operato dell’assessore ai Servizi sociali Severina Mascia e del contestato Paolo Stochino, che non hanno voluto rassegnare le dimissioni anche se questa iniziativa potesse in qualche maniera rasserenare gli animi, la giunta è evaporata.
E quindi chi si occuperà del Piano urbanistico comunale rimandato indietro dalla Regione? Chi ancora darà corso agli adempimenti dei diversi assessorati e chi pianificherà le politiche per il turismo in vista della prossima stagione? Interrogativi che si pongono con forza anche i componenti dell’opposizione.
L’opposizione che fa capo al Partito democratico fa sentire con forza la sua voce. “Si tratta dell’ennesima presa in giro – attacca Ennio Mascia – se il sindaco lo ritiene, può fare un rimpasto in giunta altrimenti tutti a casa. E a febbraio, in concomitanza delle elezioni regionali, si andrà alle urne”.
E mentre le fibrillazioni continuano a Tortolì c’è ancora chi aspetta un chiarimento pubblico in consiglio comunale.

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