Gli studenti:“Perché dobbiamo pagare noi gli errori dei politici?”
Al consiglio comunale straordinario di questa mattina a parlare sono stati soprattutto loro, gli studenti del liceo, dell’Iti, dell’Itc. Protagonisti loro malgrado della manovra di riordino della logistica scolastica da parte dell’ex provincia Ogliastra che, in nome della spending review,

L’intervento di Alice Pappalardo
Al consiglio comunale straordinario di questa mattina a parlare sono stati soprattutto loro, gli studenti del liceo, dell’Iti, dell’Itc. Protagonisti loro malgrado della manovra di riordino della logistica scolastica da parte dell’ex provincia Ogliastra che, in nome della spending review, li ha sfrattati dai loro caseggiati.
“Non mollare mai” è questo il motto degli sfrattati. I ragazzi dei licei e dell’ Itc di Tortolì che per una decisione presa dai grandi, dai politici, devono abbandonare la loro scuola. I primi, i liceali, devono lasciare quella che per quarant’anni è stata la loro casa. I secondi, i ragionieri, invece, devono abbandonare la scuola per la quale i loro predecessori hanno combattuto per anni.
Come gli studenti dell’Ipsar, infatti, per vent’anni non hanno avuto una sede e hanno vagato in un pellegrinaggio estenuante in più strutture. Solo nel 2002 l’edificio di Santa Chiara ha finalmente ospitato la scuola dei ragionieri.
I ragazzi hanno chiesto agli amministratori presenti per quale motivo a pagare le conseguenze delle scelte poco oculate dei politici, debbano essere proprio loro. L’ex Provincia per anni ha pagato salatissimi affitti per i due edifici che ospitano l’Ipsar, soldi con i quali probabilmente avrebbe costruito una scuola nuova di zecca. E in effetti il progetto c’era. Il terreno comprato per centinaia di migliaia di euro pure, ma la struttura non ha mai visto la luce.
Alice Pappalardo, rappresentante degli studenti del Liceo classico, è stata la prima a prendere parola e con decisione al microfono ha detto: “Siamo qui per lottare per il nostro diritto allo studio, per avere la nostra scuola. Ci rifiutiamo di accettare le condizioni imposte dalla Provincia. Siamo vittime della debolezza dei politici. E si chiedono perché a noi giovani non piace la politica? Non vogliamo essere come loro. Non ci sono materialmente le aule, dove vogliono trasferirci? Perché dobbiamo essere noi a pagare? Come mai i soldi per l’istruzione in Ogliastra non ci sono mai?”
Come darle torto e cosa rispondere alle richieste che suonano pesantissime alle orecchie degli amministratori?
“Mancano gli spazi indispensabili per l’apprendimento scolastico, mancano i laboratori, la palestra e la biblioteca, ambienti fondamentali per la nostra istruzione e socializzazione. Vogliamo una scuola, è un nostro diritto” ha rimarcato il rappresentante del liceo scientifico Franco Mascia.
Se possibile ancora più accorato l’intervento di Chiara Piras, rappresentante Iti. “A causa di questo trasferimento – ha incalzato la studentessa – noi non potremo svolgere normali lezioni. La nostra scuola, le industriali, offre due corsi di studi: chimico ed elettrotecnico. Per ognuna di queste materie, la maggior parte delle ore di lezione si svolgono in laboratorio. Sono ore necessarie al corretto apprendimento, indispensabili. Con il trasferimento dei licei all’Iti, tutto questo ci sarà negato.”

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