Alla scoperta di Jorge Eielson. L’artista peruviano vissuto a Bari Sardo
In Perù è un’istituzione. La sua arte è stata celebrata in numerose mostre nel Nord Italia. Ha partecipato a varie Biennali: Venezia, Parigi, L’Avana. Firenze ospita un centro di studi italo-latinoamericani che porta il suo nome. Lui è un’artista e
In Perù è un’istituzione. La sua arte è stata celebrata in numerose mostre nel Nord Italia. Ha partecipato a varie Biennali: Venezia, Parigi, L’Avana. Firenze ospita un centro di studi italo-latinoamericani che porta il suo nome. Lui è un’artista e un poeta di nome Jorge Eduardo Eielson.
Da sempre interessato ad un recupero della cultura peruviana prima della colonizzazione spagnola, i suoi nodi-sculture intendono creare un linguaggio universale che unisca l’arte alla matematica e alla natura. Le sue poesie evocano i conflitti dell’individuo tra la realtà esterna e la propria sfera intima.
Alla maggiorparte delle persone questo nome non dirà niente eppure è una personalità che ha intessuto un forte e speciale rapporto con l’Ogliastra. A Bari Sardo, dove è sepolto dal 2006, il suo nome non viene ricordato per un semplice motivo: nell’immaginario collettivo Eielson è su Peruvianu.
Per le vie del centro ogliastrino, l’artista viene associato all’immancabile bicicletta che allietava le sue passeggiate estive. Bari Sardo e Eielson. Un connubio consolidato negli anni Settanta quando con il suo compagno e artista Michele Mulas, bariese, decise di dividere la sua vita tra Milano e l’Ogliastra dopo un lungo peregrinare che lo portò a toccare i maggiori centri internazionali d’arte come New York, Parigi e Roma.
Nella strada che collega Loceri e Bari Sardo restaurò un grande casale che divenne la sua residenza artistica e ospitò un intenso e proficuo dibattito con Maria Lai, icona contemporanea della cultura sarda.
La sua immagine in Sardegna rimane sbiadita e in molti auspicano una degna rivalutazione per l’uomo dalla bicicletta sempre sotto i piedi.
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