Capolista per quasi tutta la stagione, la Castor anche nella domenica appena trascorsa ha fatto la voce grossa. Contro il Triei, infatti, ha vinto l’ennesimo derby, dimostrandosi formazione compatta e di carattere. Se è vera le legge non scritta del calcio che se si vuole ambire a qualcosa il campo di casa deve trasformarsi in un fortino inespugnabile, i granata stanno rispettando questa linea. In casa la Castor vanta una sola sconfitta subita dal Villagrande. Nella speciale classifica dei derby con le altre formazioni ogliastrine è la squadra che ha fatto più punti,ben 25 . Guidata da quest’anno dal mister di Perdasdefogu Marcello Guerriero, la Castor ha un vantaggio di 5 punti dalla 2^in classifica a meno 7 gare dalla conclusione del campionato e guarda tutti dall’alto dei suoi 47 punti in 22 giornate. Facciamo due chiacchiere con Marco Mereu, pregevole elemento della squadra.

Marco raccontaci di te. Quando e dove inizia la tua carriera calcistica?

Sono un centrocampista di ventidue anni, cresciuto calcisticamente nel Tortoli. All’età di 17 anni sono passato al Lanusei, per poi tornare nuovamente al Tortolì. Successivamente sono passato sull’altra sponda del “Rio Foddeddu” ossia alla Castor.

Domenica avete battuto una formazione combattiva e compatta come il Triei.

La partita con il Triei di Mister Cucca non è stata per niente facile,anzi. Il Triei è una buona squadra e vincere i derby in questo campionato è fondamentale,dato che 8 squadre su 16 sono ogliastrine.

Qual è secondo te il segreto del primato?

Il segreto del primato è il duro lavoro iniziato il 6 agosto, perpetuato grazie ai sacrifi nostri e del mister.

Ti aspettavi qualcosa di più dal livello del girone?

Il livello del girone non è altissimo. E’ un campionato molto equilibrato con ottime squadre ma non c’è un “ammazza-campionato” come il Ploaghe nel girone D. C’è molto equilibrio,per questo vincerà il campionato la squadra che avrà mantenuto la costanza nei risultati e nelle prestazioni fino a fine Aprile.

Come ti spieghi il momento di flessione coinciso con il mese di gennaio?

A gennaio abbiamo avuto risultati negativi ma siamo rimasti uniti. Abbiamo seguito il mister, lavorando sodo e remando tutti verso la stessa direzione. Mister Guerriero ci aiutato a superare il momento, facendoci allenare di più e tenendo alto il morale. Ecco perchè siamo riusciti a venirne fuori.

Dato che è di moda usare nel campionato di serie A il termine “anti-Juve”, chi è l’anti-Castor?

L’anti-Castor non esiste, il campionato è ancora apertissimo. Monastir e Villagrande non mollerano mai e ci sarà da soffrire fino all’ultima giornata. La classifica è corta e bastano due vittorie di fila per trovarsi a ridosso delle prime tre posizioni. Per questo mi sento di affermare che potranno dire la loro fino all’ultima giornata anche Idolo, S.Vito, Girasole e pure il Villasimius.

Quale squadra ha sorpreso e invece quale ha deluso, rispetto ai pronostici di inizio campionato?

La squadra che mi ha sorpreso di più è il Cannonau Jerzu. Sta facendo un ottimo campionato e secondo me lotterà fino alla fine per le posizioni nobili della classifica,anche perchè vanta nella propria formazione pezzi da novanta come Piroddi, Langiu, Melis, Atzeni, Salis e Raffone. Mi aspettavo di più dal Girasole, anche perchè ha l’attaccante più forte della categoria.

Avete fatto qualche scommessa in caso di vittoria?

Nessuna scommessa in caso di vittoria, vediamo cosa succederà. Una cosa però ci tengo a dirla: se dovessimo riuscire a vincere questo campionato la prima dedica andrà a Gianmario Milia. Nelle nostre magliette c’è la scritta in suo ricordo e quando lottiamo per vincere una partita lo facciamo anche per lui. La Castor non è mai stata in promozione, salire quest’anno sarebbe qualcosa di storico e memorabile.

Due parole sulla prossima gara,trasferta a Monserrato.

Campo difficile contro una squadra che sta lottando per evitare i playout. Ma questo non ci spaventa, proveremo in tutti i modi a vincere. Mancherà Gibo Diouf per squalifica, ma chi lo sostituirà sarà all’altezza.

In conclusione, dammi il tuo podio finale di questo campionato.

Naturalmente al primo posto metto la Castor, poi se dovesse farci compagnia in promozione anche un’altra squadra ogliastrina, ne sarei felice.

La vicenda che nelle ultime ore ha fatto il giro dei media nazionali e internazionali approda ora in Procura. La magistratura di Aosta ha infatti aperto un fascicolo — al momento senza ipotesi di reato formalizzate — sul caso del radiologo G.F., responsabile della struttura semplice di Radiologia e neuroradiologia interventistica dell’ospedale Parini, che ha ammesso di aver utilizzato le apparecchiature dell’ospedale per sottoporre la propria gatta, Athena, a una Tac e a un drenaggio toracico dopo una caduta di sei piani.

A portare il caso all’attenzione della Procura è stata la stessa azienda Usl della Valle d’Aosta, che ha avviato accertamenti interni sull’episodio. Il medico ha risposto con una lettera, dichiarandosi disponibile a risarcire eventuali danni economici e spiegando le proprie ragioni: «Di professione faccio il radiologo interventista e sapevo di poterla salvare solo con un intervento tempestivo».

Il direttore generale, Massimo Uberti, aveva già sottolineato la possibile rilevanza penale della vicenda: «Qui ci sono anche ipotesi di reato perseguibili d’ufficio. Il pubblico ufficiale ha l’obbligo di segnalazione». Parallelamente è stata attivata una commissione disciplinare con l’iter di verifica dei fatti, dopo che un collega del primario aveva riferito l’episodio.

La gatta Athena era precipitata dal tetto del condominio per sei piani. Portata inizialmente dal veterinario, erano emersi traumi multipli: fratture posteriori, sospetto pneumotorace, possibili lesioni interne. Vista la gravità, il medico si è recato all’ospedale regionale Parini in un orario in cui le tre Tac non erano in servizio programmato. Verificata l’assenza di pazienti in attesa, ha eseguito un esame di pochi secondi e poi il drenaggio toracico che ha permesso all’animale di tornare a respirare.

«Da quel momento la gatta si è gradualmente ripresa» racconta il medico, che sottolinea di non essere in servizio e di aver agito solo per salvare la vita dell’animale. Athena è uno dei cinque gatti che il radiologo ha adottato nel tempo, tutti salvati dalla strada. «Se non avessi fatto tutto ciò che potevo, e la mia gatta fosse morta, non me lo sarei mai perdonato, anche per i miei figli che la adorano».

La storia continua a suscitare un acceso dibattito sulla gestione delle risorse sanitarie pubbliche, tra chi difende il gesto “salvavita” del medico e chi invoca il rispetto rigoroso delle procedure e dell’uso delle apparecchiature ospedaliere. Ora la parola passa alla Procura, che dovrà stabilire se nell’intervento di quella notte si configurino responsabilità penali o disciplinari.