“Su Ministèriu de is Finàntzias non tenet idea de comunicare a s’Ufìtziu de is Doganas de Casteddu su chi bisòngiat pro autorizare a sa Saras de bèndere su carburante iscontados!”. A ddu nàrrere, pro mèdiu de su profilu Face book cosa sua, est su portaboghe e fundadore de su movimentu Terra Lìbera Giuseppe Marini, unu de is prus mannos sustenidores in Ogiastra de sa Zona Franca. “Duncas – sighit Marini – como dipendet petzi dae nois a sollitzitare a in antis de custas eletziones maladitas!”. Su capu Terra Lìbera diat a èssere dispostu finas a ghiare una manifestatzione de a su mancu 2500 persones (10 pro ogna comuna chi at espressadu su parre a favore pro sa Zona Franca) pro cumbìnchere a Cappellacci de comunicare a sa Saras de incumentzare a donare sa benzina sena de is famadas atzisas, sena derramas doganales e sena de s’Iva, pròpiu comente a su chi aiant fatu in Badde de Aosta tempus faghet.

Il leader di Azione, Carlo Calenda, ha scelto di imprimere sul proprio polso il tridente, simbolo nazionale dell’Ucraina. Lo ha annunciato sui suoi profili social, pubblicando la foto del nuovo tatuaggio accompagnata dal messaggio: “E mo’ ce lo siamo tatuati per la vita. #SlavaUkraina”. Un gesto di sostegno dichiarato a Kiev, in un momento in cui la guerra prosegue e la solidarietà internazionale resta tema centrale nel dibattito politico.

Foto dal profilo IG

Il tridente si aggiunge a una serie di tatuaggi già presenti sul corpo del senatore: anni fa, durante la campagna elettorale per il Comune di Roma, decise di incidere sulla pelle la scritta SPQR. Successivamente arrivò una A ispirata al nome del suo partito, Azione. Tra i suoi tatuaggi è presente anche un disegno di squalo, animale che Calenda considera simbolico e personale.

La scelta non è passata inosservata a livello internazionale. L’ambasciata russa in Italia ha pubblicato sui social un commento fortemente critico, sostenendo che il tridente richiamerebbe figure storiche ucraine definite come “nazionalisti e collaborazionisti”. Nel messaggio si afferma che il gesto equivalga a una sorta di adesione a quell’eredità, con toni duri riguardo alla storia dei conflitti del Novecento.

Calenda ha replicato immediatamente. Nel suo messaggio ha ribadito la propria posizione a favore della libertà e dell’indipendenza ucraina, contestando il senso dell’accusa. La risposta del leader di Azione si chiude con parole nette: “Verrete sconfitti. Come è stata sconfitta l’Urss. La libertà alla fine vince sempre sulla tirannia. Se vi spaventa un tatuaggio vuol dire che lo sapete già. Slava Ukraïni.”