Il delitto d’onore in Sardegna: una storia vera
Nuova fatica letteraria per Simonetta Delussu, nota insegnante e scrittrice tertenese. Dopo aver scandagliato le tematiche inerenti alla stregoneria e ai riti funebri sardi, eccola tornare alla ribalta con un argomento altrettanto particolare: il delitto d’onore. Ha appena visto la
Nuova fatica letteraria per Simonetta Delussu, nota insegnante e scrittrice tertenese. Dopo aver scandagliato le tematiche inerenti alla stregoneria e ai riti funebri sardi, eccola tornare alla ribalta con un argomento altrettanto particolare: il delitto d’onore. Ha appena visto la luce editoriale, infatti, il libro intitolato “Il delitto d’onore in Sardegna: la storia di Irene Biolchini”. La Delussu racconta in queste pagine una storia vera e drammatica. E lo fa analizzando la società del tempo (1923) e i risvolti psicologici ed emotivi della vita di Irene Biolchini, una giovane donna di Tertenia che viene abbandonata dal proprio fidanzato durante la gravidanza e che quindi sente di dover riparare l’offesa subita. Racconta la scrittrice, che anche questa volta ha scelto di pubblicare con la casa editrice La Riflessione: “Le donne disonorate pulivano l’onta col loro sangue, ma Irene sa che morendo perderà non solo la sua vita ma anche quella del figlio che porta in grembo. Quindi decide di imparare a sparare, trovandosi un maestro d’eccezione: Samuele Stocchino, la tigre d’Ogliastra. Con lui stabilirà un patto d’amicizia che durerà tutta la vita. In un pomeriggio freddo e uggioso di ottobre, armata di tutto il coraggio che solo una madre con un carattere indomito può avere, Irene affronta Domenichino e con un colpo secco alla fronte lo uccide”.
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Operazione straordinaria a Bari. Parto cesareo e rimozione di tumore alla donna: salve madre e bimba
Un difficile intervento multidisciplinare combinato al Policlinico di Bari ha permesso di salvare la vita di mamma e bimba. Alla 29enne era stato diagnosticato il cancro alla tiroide durante la gravidanza.
Il Policlinico di Bari ha portato a termine un’operazione straordinaria, salvando la vita di una giovane madre di 29 anni e della sua bambina alla 37esima settimana di gestazione. A causa di un tumore alla tiroide con metastasi laterocervicali, i medici hanno deciso di effettuare un intervento combinato di taglio cesareo e tiroidectomia totale con linfoadenectomia bilaterale in un’unica seduta operatoria.
La situazione è emersa durante gli esami di routine della gravidanza, che hanno mostrato un’anomalia nei valori, segnalata dall’endocrinologo Sebastio Perrini. Successivamente, le analisi approfondite hanno rivelato la presenza del tumore tiroideo. Vista la progressione rapida della malattia, era necessario intervenire chirurgicamente in tempi brevi.
Un team multidisciplinare, composto da specialisti come Francesco Giorgino (Endocrinologia), Angela Pezzolla (Chirurgia generale), Ettore Cicinelli (Ginecologia e ostetricia), Nicola Laforgia (Neonatologia) e altri, ha pianificato l’operazione combinata. Il cesareo è avvenuto senza complicazioni, e la neonata, del peso di quasi tre chili, è stata affidata ai neonatologi per le cure. Subito dopo, la madre ha subito la rimozione della tiroide e dei linfonodi.
La paziente dovrà ora sottoporsi a radioterapia metabolica, ma grazie alla tempestività dell’intervento, le sue prospettive sono positive. Angela Pezzolla ha sottolineato l’importanza della diagnosi precoce nei tumori tiroidei, che in molti casi consente una prognosi ottimale, evidenziando il ruolo cruciale della cooperazione tra diverse specializzazioni in casi complessi come questo.
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