Ogiastra: tres Sìndigos cun una punna comuna. Mèrcuris 26 de cabudanni, a is 9.30, in sa sala de su Consìgiu de sa Comuna de Elini, is Sìndigos de Gàiru, Lanusè e de Elini ant a ospitare is collegas issoro cun s’idea de fraigare unu “Coordinamentu chi tèngiat comente punna su propòsitu de nche bessire de custu momentu  malu de crisi pro more de dare una vida noa a s’iscenàriu ogiastrinu e regionale”. Pro lograre custu obietivu, segundu Roberto Marceddu, Davide Ferreli e Stefano Stochino, is rapresentantes de is istitutziones de su logu, is Sìndigos, diant a dèpere èssere prus aunidos e presentes e creare comente che una “sìntesi unitària” chi siat capassa de lassare a una banda is ideologias de is partidos chi oe in die sunt unu impèigu chi frenant s’isvilupu de s’Ogiastra. Durante s’adòbiu is “problemeddos” particulares de cada bidda ant a èssere postos a un’ala, pro more de donare prus pesu a s’Ogiastra e a sa netzessidade de formare unu Coordinamentu tra is Sìndigos de su territòriu. Custa, a bisu de is rapresentantes locales, est s’ùnica manera possìbile pro nche bessire dae sa crisi econòmica chi, mescamente in Ogiastra, paret chi non tèngiat gana de passare.  Medas boghes, medas puntos postos a dibatimentu, medas argumentos bogados a pìgiu, totus pro una punna sola: traballare in paris pro su bene de s’Ogiastra. S’unione , comente si costumat a nàrrere, at a fàghere sa fortza? Amus a bìere!

La vicenda che nelle ultime ore ha fatto il giro dei media nazionali e internazionali approda ora in Procura. La magistratura di Aosta ha infatti aperto un fascicolo — al momento senza ipotesi di reato formalizzate — sul caso del radiologo G.F., responsabile della struttura semplice di Radiologia e neuroradiologia interventistica dell’ospedale Parini, che ha ammesso di aver utilizzato le apparecchiature dell’ospedale per sottoporre la propria gatta, Athena, a una Tac e a un drenaggio toracico dopo una caduta di sei piani.

A portare il caso all’attenzione della Procura è stata la stessa azienda Usl della Valle d’Aosta, che ha avviato accertamenti interni sull’episodio. Il medico ha risposto con una lettera, dichiarandosi disponibile a risarcire eventuali danni economici e spiegando le proprie ragioni: «Di professione faccio il radiologo interventista e sapevo di poterla salvare solo con un intervento tempestivo».

Il direttore generale, Massimo Uberti, aveva già sottolineato la possibile rilevanza penale della vicenda: «Qui ci sono anche ipotesi di reato perseguibili d’ufficio. Il pubblico ufficiale ha l’obbligo di segnalazione». Parallelamente è stata attivata una commissione disciplinare con l’iter di verifica dei fatti, dopo che un collega del primario aveva riferito l’episodio.

La gatta Athena era precipitata dal tetto del condominio per sei piani. Portata inizialmente dal veterinario, erano emersi traumi multipli: fratture posteriori, sospetto pneumotorace, possibili lesioni interne. Vista la gravità, il medico si è recato all’ospedale regionale Parini in un orario in cui le tre Tac non erano in servizio programmato. Verificata l’assenza di pazienti in attesa, ha eseguito un esame di pochi secondi e poi il drenaggio toracico che ha permesso all’animale di tornare a respirare.

«Da quel momento la gatta si è gradualmente ripresa» racconta il medico, che sottolinea di non essere in servizio e di aver agito solo per salvare la vita dell’animale. Athena è uno dei cinque gatti che il radiologo ha adottato nel tempo, tutti salvati dalla strada. «Se non avessi fatto tutto ciò che potevo, e la mia gatta fosse morta, non me lo sarei mai perdonato, anche per i miei figli che la adorano».

La storia continua a suscitare un acceso dibattito sulla gestione delle risorse sanitarie pubbliche, tra chi difende il gesto “salvavita” del medico e chi invoca il rispetto rigoroso delle procedure e dell’uso delle apparecchiature ospedaliere. Ora la parola passa alla Procura, che dovrà stabilire se nell’intervento di quella notte si configurino responsabilità penali o disciplinari.