L’estate 2012 per Tertenia si annuncia ricca di eventi e manifestazioni. Merito dell’azione congiunta di Comune, Pro Loco, Gruppo Sportivo Tertenia e del comitato cittadino organizzatore delle feste. Le iniziative proposte hanno uno scopo ben preciso: favorire il turismo con manifestazioni che consentano a tutti ( soprattutto ai turisti) di conoscere il passato e il presente della vita socio-culturale del paese.

Il 20 giugno partirà il torneo  di calcio a sette organizzato dal G.S. Tertenia, che si svolgerà presso il campo sportivo Comunale di Tertenia. Per iscrizioni rivolgersi al numero 3384391761.

Dal 29 giugno al 1 luglio sarà invece il turno della festa religiosa in onore di San Pietro Apostolo. Tre giorni di frenetiche attività e celebrazioni. Vediamole nel dettaglio. Il 29 alle ore 18 verrà celebrata la Messa nella Chiesa Parrocchiale della Beata Vergine Assunta. A seguire, la processione verso la chiesa campestre di San Pietro e la celebrazione dei Vespri. Dopo questo momento sacro, si darà il via ai festeggiamenti civili: per i bambini ci saranno karaoke e animazione, mentre per gli adulti si esibiranno alle 22 i membri del Gruppo Launeddas di Tertenia. Il giorno successivo, sabato 30 giugno, verrà celebrata alle 18.30 la Messa presso la Chiesa campestre, seguita dalla processione di rientro del Santo. Alle 22 i cittadini si godranno una bella serata musicale con il noto cantante Pago. Ultimo giorno di festeggiamenti: domenica 1 luglio. Si partirà con la messa delle 7.30 e con un agara di tiro al piattello prevista per le ore 10 in località Corriga. Nel pomeriggio i fedeli potranno partecipare alla Messa e alla processione che avranno inizio alle 18.30. La serata sarà allietata invece, dal mago Rocco Borsalino e dalla Trial Band.

Quello descritto a quanto pare è solo l’inizio di una serie di manifestazioni che allieteranno l’estate terteniese, dedicata ai residenti e a tutti i turisti che vorranno visitare il centro ogliastrino.

La vicenda che nelle ultime ore ha fatto il giro dei media nazionali e internazionali approda ora in Procura. La magistratura di Aosta ha infatti aperto un fascicolo — al momento senza ipotesi di reato formalizzate — sul caso del radiologo G.F., responsabile della struttura semplice di Radiologia e neuroradiologia interventistica dell’ospedale Parini, che ha ammesso di aver utilizzato le apparecchiature dell’ospedale per sottoporre la propria gatta, Athena, a una Tac e a un drenaggio toracico dopo una caduta di sei piani.

A portare il caso all’attenzione della Procura è stata la stessa azienda Usl della Valle d’Aosta, che ha avviato accertamenti interni sull’episodio. Il medico ha risposto con una lettera, dichiarandosi disponibile a risarcire eventuali danni economici e spiegando le proprie ragioni: «Di professione faccio il radiologo interventista e sapevo di poterla salvare solo con un intervento tempestivo».

Il direttore generale, Massimo Uberti, aveva già sottolineato la possibile rilevanza penale della vicenda: «Qui ci sono anche ipotesi di reato perseguibili d’ufficio. Il pubblico ufficiale ha l’obbligo di segnalazione». Parallelamente è stata attivata una commissione disciplinare con l’iter di verifica dei fatti, dopo che un collega del primario aveva riferito l’episodio.

La gatta Athena era precipitata dal tetto del condominio per sei piani. Portata inizialmente dal veterinario, erano emersi traumi multipli: fratture posteriori, sospetto pneumotorace, possibili lesioni interne. Vista la gravità, il medico si è recato all’ospedale regionale Parini in un orario in cui le tre Tac non erano in servizio programmato. Verificata l’assenza di pazienti in attesa, ha eseguito un esame di pochi secondi e poi il drenaggio toracico che ha permesso all’animale di tornare a respirare.

«Da quel momento la gatta si è gradualmente ripresa» racconta il medico, che sottolinea di non essere in servizio e di aver agito solo per salvare la vita dell’animale. Athena è uno dei cinque gatti che il radiologo ha adottato nel tempo, tutti salvati dalla strada. «Se non avessi fatto tutto ciò che potevo, e la mia gatta fosse morta, non me lo sarei mai perdonato, anche per i miei figli che la adorano».

La storia continua a suscitare un acceso dibattito sulla gestione delle risorse sanitarie pubbliche, tra chi difende il gesto “salvavita” del medico e chi invoca il rispetto rigoroso delle procedure e dell’uso delle apparecchiature ospedaliere. Ora la parola passa alla Procura, che dovrà stabilire se nell’intervento di quella notte si configurino responsabilità penali o disciplinari.