L’anima liquida degli Outcube
Un gruppo che nasce da una forte amicizia e da una comune e sfrenata passione per la musica in generale e la sperimentazione in particolare. Stiamo parlando degli Outcube, band tortoliese giunta oggi al suo secondo disco prodotto dall’etichetta This
Un gruppo che nasce da una forte amicizia e da una comune e sfrenata passione per la musica in generale e la sperimentazione in particolare. Stiamo parlando degli Outcube, band tortoliese giunta oggi al suo secondo disco prodotto dall’etichetta This is core e intitolato “Anima Liquida”. Il gruppo è formato da Mauro Aragoni (voce, percussioni, tastiere, testi), Giuseppe Rigogliuso ( chitarra e testi), Elias Porcu ( batteria), Salvatore Scattu ( basso) ed Emilio Hiernaux (chitarra). Facciamo due chiacchiere con il frontman del gruppo.
Mauro, raccontaci di voi cinque.
Conosco Giuseppe da quando eravamo alti più o meno 70 cm. Faccio musica con lui dall’età di 11 anni! Gli altri li ho conosciuti alle superiori. Siamo molto uniti, come dei fratelli.
Che musica ascoltate?
Ascoltiamo molti generi differenti, ognuno di noi ha i suoi preferiti. C’è chi ascolta death metal, chi punk, chi rap, chi elettronica e così via. Alla fine non ci mettiamo mai dei limiti: ascoltiamo di tutto. Come dico sempre, la musica è tutta bella quando è fatta con il cuore!
Quali artisti vi hanno influenzato musicalmente?
Non facciamo riferimento ad una band in particolare ma posso dire che ci sono forti influenze che invadono probabilmente il nostro subconscio musicale: Incubus, Litfiba, A perfect circle, Metallica, Nirvana, Pink Floyd, Timoria, Korn, Tool, Deftones e Prodigy.
Come descriveresti il vostro primo disco?
Il nostro primo disco (omonimo) è stato creato nel corso degli anni e forse si può dire che più che un album sia una compilation, una raccolta di canzoni create in diversi periodi, molto vario e psichedelico. Trovavano posto brani sia in inglese che in italiano.
Parliamo del vostro ultimo lavoro.
Il nuovo album è esattamente ciò a cui volevamo arrivare: un lavoro melodico, vario, pazzo, romantico, paranoico, orecchiabile e ben strutturato. Un album che ha un suo senso e un suo carattere, a partire dal fatto che tutti pezzi sono in italiano.
Cosa pensate della scena musicale sarda?
La scena musicale sarda è molto interessante ma purtroppo poco conosciuta. Il fatto di vivere in un’isola certamente non aiuta. I gruppi milanesi se vogliono organizzare un tour noleggiano un furgoncino e partono. Noi invece siamo molto vincolati dai costi degli spostamenti. Conosco tantissime band valide di parecchi generi e paesi, come i Solid Vision o i Bavarja ( che da poco mi hanno chiesto di far loro da batterista), i pazzi Ill Brain o i più famosi Sikitikis. Insomma, ci sono tantissime band che meritano nella nostra isola!
Avete in programma dei concerti?
Sì, stiamo lavorando su diverse date che ancora dobbiamo fissare. Presenteremo sicuramente il disco questa estate con un concertone a Tortolì. Per le altre tappe per ora è meglio non dire niente…
Progetti per il futuro?
A breve lavoreremo sui singoli e sui video da lanciare. Stiamo infatti valutando diverse sceneggiature. Il progetto è quello di non fermarsi mai e di continuare a fare bella musica.
Presto in esclusiva per Vistanet il nuovo video degli Outcube, la ballata acustica “Non può durare per sempre”. Buon ascolto!!
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