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Lo sapevate? Roma duemila anni fa aveva due milioni di abitanti

Lo sapevate? Roma duemila anni fa aveva due milioni di abitanti.

Roma in età imperiale, nel suo momento di massimo splendore, era la metropoli più grande del Mondo. Cosmopolita, proprio come New York adesso. Fu la prima grande città gigantesca dell’umanità, tanto che il numero di abitanti della Roma augustea fu raggiunto solamente agli inizi del XIX secolo da Londra, ma soprattutto accolse la più importante civiltà antica, che influenzò la società, la cultura, la lingua, la letteratura, l’arte, l’architettura, la filosofia di tutto il mondo occidentale, sino ai giorni nostri. Tutto funzionava pur non potendo contare dei benefici della scienza di oggi. Se ci si pensa appare quasi come un miracolo.

In età imperiale Roma aveva 1.200.000 abitanti, esclusi gli schiavi e gli immigrati (quindi quasi due milioni). Era già allora una città cosmopolita con edifici monumentali, piazze gigantesche, fontane e statue, ed era anche molto rumorosa e caotica. La prima vera, grande metropoli della storia, con acquedotti giganteschi, cisterne, contenitori e mercati per le derrate alimentari, giganteschi quartieri e magnifici palazzi.

 

Roma era dotata di terme, acqua corrente, bagni pubblici. Edifici a più piani. Aveva un sistema giuridico di altissimo livello, tanto che è tuttora alla base di ogni legislazione europea. Aveva addirittura le strisce pedonali.

 

Guardate queste splendide ricostruzioni (https://steemit.com/ita/@themadicine/come-era-roma-2000-anni-fa):

Sotto Augusto la popolazione romana si attestò attorno al milione di abitanti, raggiungendo la sua massima espansione in età antonina (metà del II secolo), con 1.200.000-1.700.000 residenti stipati in circa 49.000 edifici (la maggior parte dei quali sviluppati su più piani). La città dovrà attendere il censimento del 1951 per poter nuovamente raggiungere tali livelli demografici.

 

 

Anche se non c’erano auto e mezzi a motore il traffico era già caotico e le strade sempre affollate, brulicanti di gente. Era molto disordinata, in parte sporca e in parte molto colorata, frequentata da etnie diverse (l’Impero Romano era gigantesco) e vi venivano parlati le lingue e i dialetti più strani.

Le abitazioni erano già multiformi: esistevano le domus, residenze signorili, abitate da ricchi e patrizi, e le insulae, grandi caseggiati a più piani con appartamenti, dove vivevano il ceto medio e la plebe. Le domus erano 1790, mentre 44.300 erano le insulae. E poi c’era la suburra, i quartieri più poveri e malfamati. In periferia gli horti e altre ville, sempre dei ricchi.

Il problema degli alloggi esisteva già allora perché gli abitanti erano numerosi. Si sa che gli affitti erano già altissimi. Le case dei ricchi avevano tutte le comodità, con l’acqua corrente e interni di pregevole fattura. Le insulae invece erano molto rumorose, perché gli appartamenti erano ravvicinati e affollati, non c’era l’acqua corrente e nemmeno i  servizi igienici. I romani, perciò, si lavavano nei bagni pubblici e alle terme. I rifiuti spesso venivano buttati dalle finestre,  soprattutto di notte. 

I quartieri popolari non avevano illuminazione pubblica ed erano frequentati da malintenzionati. Spesso le insulae (con palazzi a cinque o sei piani) avevano muri poco spessi, erano costruite con materiali scadenti e i crolli e gli incendi erano all’ordine del giorno.

Roma come New York: analisi genetiche dimostrano che 2mila anni fa la città eterna era una metropoli cosmopolita. Moltissimi abitanti avevano origini straniere, per lo più orientali. Uno studio ha dimostrato che nel Dna di Roma c’è traccia delle migrazioni che hanno contribuito alla sua grandezza.

Con le invasioni barbariche e il declino dell’Impero Romano, nei secoli seguenti la popolazione di Roma cominciò a calare drasticamente a causa anche di alcune carestie.

Nei primi decenni del VI secolo la collettività cittadina si attestò attorno alle 200.000 unità che si ridussero alla metà, o ancor meno all’indomani della guerra gotica che per quasi un ventennio devastò il Lazio e buona parte d’Italia (535-553). La città dopo avere subito diversi sacchi, sia da parte dei goti che da parte dei bizantini verrà parzialmente ripopolata e conterà non più di 30.000 abitanti alla fine della guerra gotica.

La popolazione della città si mantenne su tali livelli durante quasi tutto l’alto medioevo, per poi rinascere gradualmente in epoca rinascimentale.

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