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Lo sapevate? Perché Roma è detta anche la “Città Eterna”?

Lo sapevate? Perché Roma è detta anche la “Città Eterna”?

Esistono tanti modi di dire e frasi famose o titoli di film legati alla Città Eterna: “tutte le strade portano a Roma”, “Roma città aperta”, “sacco di Roma”, “Roma caput mundi”.

Oggi cercheremo di capire perché Roma è detta anche “città eterna”. Questo nome alternativo di Roma è diffuso da moltissimo tempo, ed è entrato a tal punto nel linguaggio comune da rendere agli occhi di molti quasi secondaria la ragione e l’origine. Un’eternità e una grandezza che durano, a ben vedere, dall’antichità, passando per l’Impero, il Rinascimento, il periodo fascista, sino ai giorni nostri. Grandezza ed eternità che a Roma si celano in ogni angolo, non solo nei suoi monumenti più noti.

Roma non è l’unica città ad avere avuto questo appellativo, anche Kyoto, in Giappone, e Gerusalemme in Israele, nella storia dell’umanità sono state chiamate allo stesso modo, ma nel tempo Roma è l’unica città ad aver mantenuto questa definizione.

La prima origine della definizione di Roma quale città eterna va fatta risalire a Albio Tibullio, un poeta romano del I secolo a.C.,uno dei maggiori esponenti dell’elegia erotica.

Fu questo autore, nel suo libro delle Elegie a scrivere “Romulus Aeternae nondum formaverat Urbis moenia“, traducibile in italiano come “Romolo non aveva ancora innalzato le mura dell’Eterna Urbe”.

Siamo di fronte al primo scritto conosciuto in cui Roma viene definita come città eterna. Da qui l’epiteto venne poi ripreso da vari autori nel corso dei secoli sino a diventare un modo molto comune ancora oggi per definire Roma.

In altri casi, naturalmente più famosi, la paternità di questa definizione viene attribuita all’imperatore Adriano.

Durante il suo regno, l’imperatore sembrerebbe aver pronunciato la seguente frase profetica: “Altre Rome verranno, e io non so immaginarne il viso; ma avrò contribuito a crearlo. […] Roma vivrà, Roma non perirà che con l’ultima città degli uomini“.

La profezia lasciò intendere, in altre parole, che Roma sarebbe vissuta sino a che non fosse stato lo stesso mondo a cessare la sua esistenza. Tutto questo nel II secolo d.C.

La stessa frase di Adriano è stata poi messa in dubbio. Secondo alcuni critici infatti la frase sarebbe stata scritta molti secoli dopo nel corso del Novecento (1951 per la precisione) dalla scrittrice Marguerite Yourcenar, nel suo libro Memorie di Adriano. In quest’opera, in cui la scrittrice francese immagina una lunga epistola dell’Imperatore Adriano, attraverso la quale ripercorre il periodo dell’Antica Roma in cui lo stesso guidò l’Impero,

Paternità a parte di questa affermazione, viene spontaneo chiedersi il motivo da cui nasca una simile affermazione.

La risposta è abbastanza semplice: Roma nei secoli, sin dall’antichità è stata la capitale di un impero di dimensioni gigantesche. Una città dove architettura, cultura, società, organizzazione e arte avevano raggiunto livelli impensabili.

Una città dove si fondono potere militare, politico e e spirituale, città di pensatori e filosofi, ma anche di astrofisici e imperatori.

La città de Pantheon e del Colosseo. La città che poi nel tempo ha ospitato il Papato, il Vaticano e i suoi musei. La città culla della cultura europea e del suo sapere, che poi è diventata anche Capitale prima del Regno e successivamente della Repubblica Italiana.

Una città bellissima che incanta con i suoi palazzi, la sua storia e le sue strade. Una città dove la storia, l’arte e l’archeologia sono ovunque. Una città ancora viva, enorme, con tanti abitanti, cosmopolita, proprio come era un tempo e quindi anche con i suoi numerosi problemi: dalle buche ai rifiuti, dalla politica ai mezzi di trasporto, e le cose che non funzionano.

Roma è una delle città più belle e importanti del Mondo: ecco perché conserva uno spirito unico, carico di fascino e carisma. Una città eterna, legata alla tradizione e comunque, pur tra tante difficoltà, proiettata verso il futuro. Ecco l’eternità di una città come Roma.

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