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Lo sapevate? Lo strano nome di Via del Babuino a Roma. Perché si chiama così?

Lo sapevate? Lo strano nome di Via del Babuino a Roma. Perché si chiama così?

Una curiosità che piace ai romani ma anche ai turisti e ai viaggiatori. Via del Babuino si trova al centro di Roma nel rione Campo Marzio. Ha cambiato spesso nome, fino a quando nel 1571 fu denominata Via del Babuino, proprio perché i Romani avevano interpretato male la forma di una scultura presente nella via.

La strada infatti si chiama così per l’installazione di una fontana con la statua del Sileno.

Il Sileno, divinità classica legata alle sorgenti e alle fontane, fu considerata per molto tempo dagli abitanti del rione simile ad una scimmia, per questo veniva chiamata “er babuino”. Con il tempo, quindi, divenne il nome stesso della strada.

La via, già esistente nel XIV secolo, aveva in realtà due nomi: via dell’Orto di Napoli e via del Cavalletto. Nel 1525, grazie ai lavori fatti eseguire da papa Clemente VII, la via assunse un nuovo volto ed un nome nuovo: via Clementina, in onore del suo artefice. Divenne poi via Paolina, perché vi mise mano Paolo III nel 1540. Su interessamento di Pio V nel 1571 fu installata una nuova fontana ad uso dei cittadini, e per la sua realizzazione fu collocata la statua del Sileno, divinità classica legata alle sorgenti ed alle fontane. Ben presto, la statua divenne famosa agli abitanti del rione per la sua bruttezza, a tal punto da paragonarne la figura ad una scimmia: nacque così er babbuino, che divenne col tempo il nome stesso della strada. Parallela a via del Babuino è via Margutta, nata come strada di servizio sul retro dei palazzi di via del Babuino.

Il Babuino (o, con pronuncia romanesca, Babbuino), è una delle sei statue parlanti di Roma.

È la raffigurazione di un “sileno giacente” su una base rocciosa, chiamato dal popolo di Roma “babbuino” perché così brutto e deforme da poter essere paragonato ad una scimmia.

La statua della fontana era talmente singolare che influenzò fortemente la fantasia e l’interesse dei romani. Uno dei primi effetti fu di determinare il cambiamento dello stesso toponimo della strada, che da via Paolina mutò appunto in via del Babuino. Inoltre, venne presto annoverata tra le “statue parlanti” di Roma, e come le altre cinque è stata la “voce” di diverse pasquinate, le violente e spesso irriverenti satire indirizzate a colpire anche pesantemente e sempre in modo anonimo i personaggi pubblici più in vista nella Roma a partire dal XIV secolo. Più che pasquinate le sue erano definite babuinate, ma il contenuto era lo stesso.

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