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Monumenti romani: il foro di Augusto

Monumenti romani: il foro di Augusto.

Il Foro di Augusto è uno dei Fori Imperiali di Roma, il secondo in ordine cronologico dopo quello di Cesare. Era dominato dal tempio dedicato a Marte, inaugurato nel 2 a.C., e in uno dei portici era sistemata una statua colossale dell’imperatore.

La costruzione del complesso era stata eseguita per fini propagandistici e tutta la sua decorazione celebra la nuova età dell’oro che comincia con il principato di Augusto.

I due fori già esistenti (il Foro Romano e quello di Cesare) non erano più sufficienti e c’era bisogno di un terzo; per questo si affrettò ad inaugurarlo, senza che fosse ancora completato il tempio di Marte e si stabilì che in esso si tenessero i processi pubblici.

Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto è stato il primo imperatore romano dal 27 a.C. al 14 d.C. Nel 27 a.C. egli rimise le cariche nelle mani del senato; in cambio ebbe un imperio proconsolare che lo rese capo dell’esercito e il Senato romano, dietro suggerimento di Lucio Munazio Planco, gli conferì il titolo di Augustus il 16 gennaio del 27 a.C., cioè il più autorevole fra i politici di Roma e il suo nome ufficiale fu da quel momento Imperator Caesar Divi filius Augustus.

Ottaviano aveva promesso di erigere a Roma un tempio dedicato a Marte Ultore (“Vendicatore”) in occasione della battaglia di Filippi del 42 a.C., nella quale lui stesso e Marco Antonio avevano sconfitto gli uccisori di Cesare, Bruto e Cassio, e dunque vendicato la sua morte.

Dopo la sconfitta di Marco Antonio e la conquista dell’Egitto tolemaico con la battaglia di Azio (31 a.C.), il Senato conferì ad Ottaviano nel 27 a.C. i massimi poteri civili e militari e in seguito il titolo sacrale ed onorifico di Augustus (“venerato”). Consolidato il proprio potere, Augusto si occupò della riorganizzazione urbanistica e architettonica della capitale.

Come lo stesso Augusto ricorda nelle Res Gestae, il nuovo complesso monumentale venne eretto con il bottino di guerra ottenuto con le proprie vittorie e su un terreno acquistato a proprie spese da privati, collocato sulle pendici del Quirinale, a ridosso del popoloso quartiere della Suburra.

Augusto non volle entrare in conflitto con alcuni proprietari riluttanti a cedere la loro proprietà e il progetto originario venne ridimensionato.

Ogni elemento della struttura è costruito per esaltare la gens Iulia.

Nel complesso, mescolando insieme influssi di varia provenienza (tradizioni italiche e romano-repubblicane e influssi dall’arte greca classica ed ellenistica microasiatica), venne elaborato uno stile architettonico e decorativo ufficiale romano, nell’insieme classicistico, che fu alla base di tutte le evoluzioni successive.

Il Foro fu abbandonato già nel VI secolo. Nel IX secolo sopra il podio del tempio venne costruita la chiesa di San Basilio. Del tempio sono rimaste in piedi tre colonne del fianco destro e parte della corrispondente parete della cella.

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