Jack O’Lantern ovvero Sa conca e mortu: praticamente la stessa cosa. Vi abbiamo già parlato di come la festa anglosassone di Halloween ormai diffusa in tutto il mondo non sia per nulla estranea alla tradizione sarda, con “Is Animeddas”, “Mortu
Se c’è una frase più sbagliata per descrivere la Sardegna è il vecchio quanto approssimativo adagio «la Sardegna è solo mare». Al suo interno infatti la nostra isola è tutt’altro che un luogo arido e desolato. La Sardegna è una terra
Secondo gli studi basati su numerosi ritrovamenti archeologico, la città sarda di Olbia fu fondata dal popolo cartaginese nel 350 a.C. circa. Ma non tutti sanno che, secondo una leggenda tramandata da scrittori greci e latini, il centro sarebbe stato
1834 metri sul livello del mare: a Punta La Marmora, cima più alta della Sardegna, sul Gennargentu, è montagna vera. L’escursionista Matteo Piras – che ringraziamo per questo video – ci porta in un piccolo tour sul tetto della Sardegna.
Le dimore arcaiche dei pastori, figlie della grande e antica tradizione sarda delle tecniche di “costruzione a secco”, sono il risultato di secoli di storia. Sono diverse le denominazioni in “limba” per indicare questi antichi ovili: “ ‘uviles”, “cuìles” o
Lo sapevate? L’unico meteorite (ufficiale) piovuto dalla spazio in Sardegna cadde sopra una casa di Sinnai nel 1956. L’unico a essere certificato dal catalogo ufficiale internazionale “Meteoritic Bullettin Database” è quello che cadde in località Funtanalada a Sinnai il mattino del
Ilhame Boutifi, 23 anni, di Bari Sardo, è di origini marocchine. Infatti i suoi genitori, Faitha e Hassan, sono originari di Casablanca ma vivono in Sardegna da ormai 25 anni. Lei e le sue sorelle, Farida e Meryem, sono infatti
La prima Medaglia d’oro individuale al valor militare della Marina italiana è stata concessa a un sardo. Come riportato da Mariano Cocco in “Storia della Sardegna”, tra gli eroi della resistenza all’invasione dell’Isola, sia a sud che a nord, da
Nel libro “Dante e la Sardegna”, l’autore Pantaleo Ledda ricorda ai lettori come negli archivi pubblici e privati di Pisa, Firenze, Genova, Massa, Roma, Cassino, Marsiglia e della Sardegna si trovasse un ricco materiale documentario che consentì di fare luce