In Sardegna, così come in molte altre regioni italiane, si evita, ancora oggi, di sedersi a tavola in 13. Sapete come mai questo numero, tra i commensali, porta “sfortuna”? Le spiegazioni sono due, una di carattere religioso e una di
Il “Bombus terrestris sassaricus” è una sottospecie di questi imenotteri (stessa famiglia delle più nobili Api) endemica della Sardegna (quello che si incontra più facilmente nell’Isola): corpo peloso e tozzo, scuro, con una banda arancione appena visibile dietro il capo
La foto di oggi, gentilmente concessa da Massimo Mulas, ritrae i casotti che negli anni Sessanta facevano capolino al Porto di Arbatax. Un vecchio ricordo di un’Ogliastra che non c’è più. Invia le foto più belle del passato ogliastrino alla
In questo scatto degli anni sessanta, un gruppo di ragazzi si mette “in posa” per la foto di classe insieme al maestro Cesare Boi. Invia anche tu uno scatto che ritrae momenti di vita vissuta in Ogliastra alla nostra mail [email protected],
«La mia casa era sempre aperta a tutti, la porta non era mai chiusa a chiave. Mia madre era chiara su questo: chiunque era ben accetto. Ho fatto mia questa dimostrazione d’amore verso il prossimo.» Inizia così il racconto
Con una bellissima carrellata di immagini d’epoca, Giuseppe Puncioni riesce a raccontare la storia di Tortolì e Arbatax. Personaggi del passato, abiti della tradizioni, scorci di monumenti e spiagge che oggi hanno cambiato completamente aspetto, scatti del centro storico e
Mannorri era un paese situato nella zona tra Urzulei e Talana. In pochi sanno che in quell’area prima si trovava questo piccolo paesino dalla terra fertile, ricco di vigneti, mandorleti, piante di melograno e di gelso, abbandonato però intorno alla
Il 7 novembre del 1995, nel braccio sinistro del transetto della cattedrale di Sant’Andrea di Tortolì, dove si trova la cappella del Rosario (ricavata da un ambiente della chiesa originaria) durante i lavori di restauro, all’interno di una finestra ottagonale
Quando si parla di vulcani siamo subito portati a pensare ai “giganti di lava” presenti in tutto il mondo. Dagli italiani Vesuvio ed Etna fino al Monte Fuji giapponese, passando per l’impronunciabile montagna lavica islandese e ai corrispettivi hawaiani. Eppure
«C’erano una volta un petto di pollo, una banana e delle melanzane grigliate.» Sembra quasi l’inizio di una favola per bambini invece è l’incipit di una storia fatta di sudore, impegno, talento che hanno portato a risultati incredibili. Il 42enne