Madonna di Buoncammino, Cardedu e Gairo in festa per “sa Santa”
I festeggiamenti civili e religiosi si svolgono a Buoncammino fino alla domenica e terminano il lunedì sera a Gairo quando “sa Santa” viene riportata nella chiesa parrocchiale.
Ogni anno, la terza domenica di settembre, in una piccola chiesa campestre in territorio di Cardedu, i paesi di Gairo e Cardedu festeggiano Nostra Signora del Buoncammino, chiamata anche “sa Santa”, la cui statua si trova nella chiesa parrocchiale di Gairo.
Il venerdì sera la statua viene trasportata tradizionalmente nella chiesa di Buoncammino passando per i paesi di Osini, Ulassai e Jerzu. La strada di “sa costa” di recente realizzazione (anni sessanta) non esisteva. Oggi per il rientro a Gairo si usa la strada nuova di “sa costa”. I festeggiamenti civili e religiosi si svolgono a Buoncammino fino alla domenica e terminano il lunedì sera a Gairo quando “sa Santa” viene riportata nella chiesa parrocchiale.
In passato durante la festa i fedeli dormivano per due notti consecutive in logge di due file fuori dalla chiesa. La Madonna di Buoncammino si festeggia a settembre in concomitanza con l’inizio dell’annata agraria (settembre in sardo è detto “cabudanni”, capodanno) come buon auspicio per il raccolto. Gli anziani dicevano che la Madonna veniva venerata presso un’altra chiesa, in località Foddini, vicino al mare; poi la chiesa fu distrutta per il timore delle incursioni da parte di pirati e barbari. Tra il 710 e il 1015 d.C. la chiesa fu ricostruita dove si trova ora, proprio per evitare gli attacchi dei nemici provenienti dal mare, poi anche i “gairesi” abbandonarono la pianura e si rifugiarono in montagna.
Nel 1801 la chiesa di Nostra Signora di Buoncammino è stata ristrutturata e adesso ha una navata a pianta rettangolare con il tetto a capanna, tipico delle chiesette campestri, con copertura in canne, tegole sarde e travi in legno, una facciata bianca, un portale in legno per l’entrata e una piccola finestra sopra l’ingresso. Sul tetto della chiesa c’è un campanile con una piccola campana che viene usata in occasione dei festeggiamenti de “sa Santa”.
Gli antichi Gairesi vissuti nel secolo scorso dicevano che il piazzale era un luogo di sepoltura, infatti erano visibili parti di scheletri che sono stati trasferiti dai sacerdoti dell’epoca nell’ossario del vecchio cimitero di Gairo. Si racconta che i ragazzi primogeniti prendessero le ossa, e le legassero fra di loro, tenendo le braccia dietro la schiena, senza poterle guardare e le depositassero in un anfratto contenente acqua, in modo da propiziare le precipitazioni. Nel sito era presente anche un pozzo nuragico che è stato sepolto. Visti i tempi, con la mancanza di piogge forse non sarebbe male riprovare con l’antico rito propiziatorio!
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