Lo sapevate? In Sardegna cresce un arbusto che si chiama “ginepro coccolone”
Un arbusto di modeste dimensioni che porta però un nome davvero curioso: ecco dove si trova e come si presenta
Nella Sardegna, la flora è mediterranea e il clima influisce molto sulla vegetazione boschiva. La macchia mediterranea, caratterizzata dalla presenza di diverse specie tra cui leccio, sughera, castagno, corbezzolo, lentisco, ginepro, olivastro, cisti, erica e molte altre, è di grande interesse ecologico e rappresenta una delle composizioni vegetali più rappresentative dell’area del Mediterraneo.
La gariga è invece presente nelle aree degradate ed è composta principalmente da timo, elicriso, cisti ed euforbia. Nella fauna è presente una vasta gamma di endemismi vegetali e animali di grande valore naturalistico.
Oggi portiamo la vostra attenzione sul fatto che in Sardegna esista anche il ginepro coccolone.
Come spiega molto bene il sito di Sardegna Foreste, questo arbusto dal nome curioso è di modeste dimensioni (3-6 m.) con portamento cespuglioso eretto, con chioma piuttosto irregolare e lassa, rami eretti, talvolta penduli.
Il “ginepro coccolone” è una sottospecie di Juniperus oxycedrus, rilevante ma scarsamente diffusa. In Sardegna, tuttavia, la sua comparsa è piuttosto frequente. Anche nell’aspetto, la pianta si distingue per dei galbuli più grandi e per la sua relativa rarità. Anche questa variante presenta due sottili righe bianche sugli aghi, ma questi ultimi sono meno pronunciati, e la forma della pianta risulta meno verticale rispetto ad altre sottospecie.
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(FOTO) Dove si trova la chiesa con il rosone più grande della Sardegna?
Quello che colpisce maggiormente, alzando gli occhi dall’imponente portale, è il rosone in stile romanico, che con il diametro di 4,5 metri risulta essere il più grande di tutta la Sardegna
In Sardegna il primato della chiesa con il rosone più grande appartiene al Mandrolisai.
Questa di trova nel territorio di Sorgono, centro più importante della zona, nel suggestivo Santuario di San Mauro, risalente al XII secolo. Le origini di questo luogo, per alcuni sarebbero legate ai monaci benedettini, mentre per altri agli aragonesi.
La struttura della chiesa attuale è il risultato di varie fasi costruttive, a partire dalla fine del 1400 fino al 1500, con interventi successivi in epoca barocca.
Arrivando dinanzi all’edificio, con pianta rettangolare, appare la maestosa facciata in pietra trachitica – alta e larga 10 metri – e l’ampia scalinata in cui compaiono, ai lati, due leoni che reggono lo stemma di Aragona.
Ma quello che colpisce maggiormente, alzando gli occhi dall’imponente portale, è il rosone in stile romanico, che con il diametro di 4,5 metri risulta essere il più grande di tutta la Sardegna.
L’edificio di culto fa parte di un ampio complesso architettonico nel quale si trovano abitazioni a schiera, denominate “cumbessias” o “muristenes”, alloggi per i pellegrini, che nei secoli hanno avuto anche altri utilizzi.
Semplice arrivarci, il sito dista pochi chilometri dal centro abitato di Sorgono.
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