Va in America a 19 anni, si innamora e apre un Coffee Shop a New York: la storia di Davide Porcu
«Sono ormai trascorsi vent’anni dalla mia partenza dall’Isola e solo ora sono riuscito a portare mia moglie e miei tre figli – Shila, Eden e Matteo – in Sardegna: siamo qui in vacanza, ma voglio mostrare loro le tradizioni e far conoscere i valori sardi. Pensierino di tornare? Certo, c’è sempre, anche perché Christina e i miei figli si sono innamorati della nostra terra.» Leggi la storia di un sinnaese negli USA
«Sono ormai trascorsi vent’anni dalla mia partenza dall’Isola, Sinnai per la precisione, alla volta dell’America, e solo ora sono riuscito a portare mia moglie e miei tre figli, Shila, Eden e Matteo, in Sardegna: siamo qui in vacanza, ma voglio mostrare loro le tradizioni e far conoscere i valori sardi. Pensierino di tornare? Certo, c’è sempre, anche perché Christina, mia moglie, e i miei figli si sono innamorati della nostra terra.»
Così inizia il racconto di Davide Porcu, sardo negli USA, che mai ha dimenticato il calore e la particolarità di un’Isola che, quando ci nasci, ti scorre nelle vene dovunque tu sia.
Ma andiamo con ordine.
Davide parte a 19 anni, nel lontano novembre 2001, in compagnia del fratello Vincenzo – anche lui ancora negli USA con un ristorante dal nome Carasau – e della fidanzata di allora di quest’ultimo.
«Vivevamo a Trebeca, un quartiere a sud di Manhattan. Subito ci accorgemmo che era un posto incredibile» racconta. «Grattacieli enormi, negozi aperti h24, comfort e tanto altro: penso che questo innamoramento lampo sia stato quello che mi ha fatto pensare: “Questa sarà la mia nuova casa”.»
Per qualche anno, Davide fa avanti e indietro tra Italia e America, ma nel 2004 torna a New York e l’amore fa capolino nel suo cuore: «Allora ho conosciuto quella che è la mia attuale moglie. Lavoravamo in due ristoranti vicini,» racconta «e un caffè ha deciso il nostro destino. Dopo sei mesi eravamo sposati!»
I due, sin da giovani nel campo della ristorazione, quando nasce Shila, la prima figlia, decidono di cambiare lavoro. «Ho iniziato a lavorare per una Torrefazione nella Grande Mela e ho venduto caffè porta a porta a ristoranti, pasticcerie a New York City, a Brooklyn, nel Queens e a Long Island: fu un’esperienza fantastica ma frenetica.»
Davide e Christina acquistano quindi una casa nell’Upstate, a New York.
Ma non solo: aprono anche una compagnia di distribuzione di caffè che si chiama Javabluecoffee distribution. «Tutto andava bene, ma poi il Covid-19 si è abbattuto su di tutti e molti clienti hanno chiuso o venduto i locali.»
È il momento di reinventarsi, ma Davide e Christina non mollano e fanno la cosa giusta: «Abbiamo deciso di aprire una caffetteria proprio durante il Covid-19. Fu una pazzia unica che, grazie a Dio ci ha dato un grande successo: il Coffee shop Javabluecoffee and market, a Montgomery, ci dà molte soddisfazioni.»
E chissà se un giorno torneranno nell’Isola o se resteranno negli USA: quel che è certo è che Davide e Christina avranno due patrie del cuore. L’uno innamorato di quella dell’altra e viceversa.
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