Cosa significano in sardo i termini “saccaia”,”sementusa” e bidusta?
Curiosità sull'allevamento ovino in Sardegna e sui termini utilizzare per classificare le pecore in base alla loro età.
Tra i pastori in Sardegna esistono dei termini molto in uso che descrivono le qualità di un singolo animale.
Tra questi ce n’è sono alcuni che indicano tipologie di ovini molto ben precise: saccaia, sementusa e bidusta.
La parola saccaia, in lingua sarda, si riferisce a una pecora molto giovane. La saccaia è una femmina di circa un anno che non ha ancora partorito.
La saccaia viene dopo l’agnello e l’agnellone (sei mesi) e prima della “sementusa”, un ovino femmina di circa due anni, e la bidusta, una giovane pecora di 36 mesi.
La pecora propriamente detta viene considerata tale solo dai 4 anni in su. La denominazione cambia quindi ogni anno, più precisamente dopo ogni parto: la saccaia, per intenderci, è la pecora che si accinge a dare alla vita una prole per la prima volta.
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