Lo sapevate? Nella Sardegna del passato vissero due specie di “giraffe”
Nell’Isola del Miocene vivevano due specie di ruminanti più o meno affini alle attuali giraffe e okapi che popolano l’Africa
Nell’epoca geologica chiamata Miocene (tra circa 23 e 5,3 milioni di anni fa), la fauna sarda era molto differente da quella attuale.
È il paleontologo dell’Università di Cagliari Daniel Zoboli a fornirci un esaustivo quadro di tempi così remoti.
«I dati paleontologici hanno evidenziato l’esistenza di almeno due faune a mammiferi continentali miocenici, una più antica risalente alla prima parte del Miocene (circa 19 milioni di anni fa) e una più recente datata al Miocene Superiore (attorno a 7,5 milioni di anni fa). Entrambe le faune erano caratterizzate da specie endemiche vissute esclusivamente in Sardegna o presenti anche nell’area dell’odierna Toscana occidentale.»
«Tra i vari elementi faunistici è interessante la presenza di due ruminanti più o meno affini alle attuali giraffe e okapi che oggi popolano l’Africa» spiega Zoboli. «Alla prima e più antica fauna appartiene la specie Sardomeryx oschiriensis, i cui resti sono stati ritrovati in Anglona, nella Sardegna settentrionale. Purtroppo i resti fossili sino ad oggi noti sono scarsi e rappresentati principalmente da denti e frammenti di mascelle e mandibole. La morfologia dei denti ha comunque permesso una collocazione di questo mammifero al gruppo dei giraffomorfi e in particolare a quello dei palaeomerycoidei. Si tratta di un gruppo di ruminanti collocabile alla base dell’albero evolutivo che comprende gli odierni giraffidi. Sardomeryx era un animale dalle dimensioni paragonabili a quelle di un daino, era molto probabilmente privo di corna e i maschi erano dotati di lunghi canini, un carattere sessuale secondario presente in molti ruminanti estinti e viventi.»
«La seconda specie di “giraffa” ritrovata in Sardegna è Umbrotherium azzarolii. Anche questa specie è purtroppo conosciuta per pochi resti ma i suoi fossili, a differenza di quelli di Sardomeryx, sono stati ritrovati anche in Toscana» continua il paleontologo. «Durante il Miocene Superiore infatti l’area sardo-corsa e la Toscana costituivano una grande isola o un arcipelago e condividevano la presenza di diverse specie animali. Anche i fossili di Umbrotherium sono stati ritrovati nella Sardegna settentionale, precisamente in depositi fluviali affioranti presso Fiume Santo (Porto Torres).»
© RIPRODUZIONE RISERVATA