Quanta bellezza! “Su Coccu” raccontato attraverso l’arte di Davide Gratziu
Poesia e arte sono gli elementi che contraddistinguono i gioielli sardi. Il modo attraverso cui l’artista di Quartu Davide Gratziu ci parla di Su Coccu, l’antico amuleto capace di proteggerci dal malocchio, rende perfettamente questo binomio
Vi abbiamo recentemente parlato della storia e delle leggende degli abiti tradizionali sardi ma, quanto rende un bel vestito, senza i giusti accessori?
Anche in questo caso, la nostra magnifica Sardegna, è da sempre fucina di gioielli e amuleti preziosi che portano con sé storie molto particolari.
Davide Gratziu, giovane artista di Quartu che ci aveva proposto illustrazioni e storie relative agli abiti della nostra tradizione, stavolta ci porta alla scoperta del Su Coccu!
Credete nel “malocchio”? Nel potere degli amuleti? E se vi dicessimo che in Sardegna esiste una sorta di “catalizzatore” che può proteggervi?
Il Su Coccu è infatti un antichissimo amuleto, ormai famoso anche al di fuori dei confini regionali, una sorta di porta fortuna che, oltre ad abbellire e completare i vostri outfit, ha il potere di difendervi dal malocchio.
Come? Grazie al potere conservato all’interno della pietra nera centrale che, secondo la leggenda, è in grado di neutralizzare il male. La sua forma tondeggiante richiama infatti l’occhio buono che si contrappone a quello cattivo.
Inizialmente, gli usi e costumi della Sardegna volevano che un tale gioiello che custodisce questo grande segreto, venisse regalato unicamente per ricorrenze importanti, come ai bambini appena nati, a una sposa in procinto di raggiungere l’altare, o alle persone care che necessitavano di una protezione.
Al giorno d’oggi, viene utilizzato anche soltanto come ornamento, ma chi è particolarmente legato alla nostra terra sa che, al di là del bellissimo gioiello, sta indossando un vero “pezzo” di tradizione della Sardegna.
Ecco, adesso, la particolare visione artistica e poetica di Davide Gratziu, mentre ci mostra questi amuleti, contornati da storie particolari, che ci fanno capire quanta importanza veniva data al gioiello.
Su coccu incantato.
Tecnica: matita, acquarello e china.
Le leggende narrano di una pietra, perfettamente sferica, nera come il buio più profondo, eppure attrae la luce come un richiamo incantato. Indossandola e ogni maledizione ricevuta verrà annullata. Il segreto? Credere nel suo mistero.
Storia della donna incantata.
Tecnica: matita, acquerello e china.
Mi sentivo travolta da un’aura mistica, malvagia e oscura. Non sapevo come uscire indenne da questo maleficio. Mentre camminavo per le vie del paese mi fermò una donna, aveva un viso familiare ma allo stesso tempo impossibile da collocare nel tempo. Mi prese la mano, senza parlare, e mi regalò una pietra nera, sferica e leggera come la neve. Non feci in tempo a ringraziarla che sparì, la pietra si era spaccata, ma anche la sensazione di malvagità che aveva inghiottito la mia anima era finalmente scomparsa.
Uno sguardo che incanta.
Tecnica; matita, pastelli, acquerello, china e acrilico.
Eravamo in un bar, la gente attorno a noi ci guardava, ammaliati dalla nostra complicità, ma la nostra attenzione era costante, solo l’una per l’altro. Eppure, solo per un attimo, qualcosa, o meglio qualcuno mi ha distratto. Era una malefica presenza che mi guardava dritta negli occhi, quasi a voler catturare la mia anima. Il riflesso nello specchio bramava il mio potere, ma sapevo di essere protetta dal mio amuleto.
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