«Ho sentito per il momento solo Giovanni Sotgiu, ma lui e me va bene. Perché son solo all’aperto ed è inevitabile e necessario che riaprano. Oltre ai controlli delle forze dell’ordine, che andranno rinforzati». Queste le parole usate, in una mail piuttosto informale, dall’infettivologo Stefano Vella, membro del comitato tecnico scientifico sardo e indirizzate a Marcello Tidore, direttore generale dell’assessorato della Sanità.

Una mail pubblicata da Cagliaripad nella serata di ieri e in seguito anche dai quotidiani La Stampa, L’Unione Sarda.

Sarebbe questo il parere positivo del Cts sul quale la Giunta regionale ha basato la decisione sull’apertura dei locali notturni inserita nell’ordinanza numero 38 dell’11 agosto 2020.

La mail fu inviata alle ore 21.28 dell’11 agosto, praticamente in contemporanea alla firma dell’ordinanza e prima della votazione in Consiglio regionale dell’ordine del giorno sottoscritto da quasi tutti i gruppi consiliari (tutta la maggioranza più Pd e Leu).

«Con riferimento al documento pubblicato dal quotidiano Repubblica, si precisa che lo stesso, rilasciato in data 6 agosto 2020, non è riferito all’Ordinanza n. 38 dell’11 agosto 2020, ma ad una bozza di linee guida regionali per il settore delle discoteche, mai adottate».

Lo ha detto il presidente della Regione Christian Solinas in una nota.

«L’ordinanza n. 38, infatti, assunta in condizioni di curva epidemiologica prossima allo zero, ha seguito un differente iter procedimentale, che ha comunque previsto prescrizioni più stringenti rispetto alle linee guida nazionali e coerenti con le osservazioni espresse dal comitato tecnico scientifico regionale – sostiene il presidente -. La stessa ordinanza, sollecitata da un Ordine del giorno approvato dall’intero Consiglio Regionale, è rimasta in vigore dal 12 al 16 agosto».

«Spiace dover constatare che alcune imprecisioni nel riportare i fatti paiano tutte coordinate a realizzare un medesimo disegno, orientato a supportare le ricostruzioni strumentali e faziose di una parte politica, e che continuano ad alimentare un clima d’odio inutile in un contesto di emergenza quale quello attuale» conclude Solinas.