Prenderanno servizio lunedì 19 ottobre i volontari del Servizio Civile Universale in Comune. Giovani fra i 18 e i 28 anni, che saranno impegnati per un anno nei due progetti promossi dall’Assessorato alle Politiche Giovanili ”Biblioteca d’aMare”, nel settore della cura del patrimonio storico, artistico e culturale e ”Ad Maiora Semper”, nel settore dell’assistenza.

L’obiettivo del primo progetto che coinvolgerà quattro giovani volontari è affiancare gli operatori in tutte le attività culturali della biblioteca, otto saranno invece impiegati nel secondo che mira a promuovere e favorire la piena integrazione sociale dei portatori di handicap e delle persone non autosufficienti, attraverso iniziative di animazione, coinvolgimento e sensibilizzazione dei cittadini e del gruppo dei pari.

«Il progetto sarebbe dovuto partire nel mese di marzo ma è stato rimandato a causa del lockdown e per l’emergenza coronavirus, ma finalmente lunedì prenderà il via – commenta l’Assessora alle Politiche Giovanili, Emanuela Laconca- Un’occasione importante per i ragazzi e le ragazze di conoscere da vicino la macchina amministrativa comunale e di iniziare un percorso di formazione nel mondo del lavoro».

Uno strano ritrovamento avvenne nel 1871 presso l’isolotto d’Ogliastra.

L’operaio Giovanni Corda di Tertenia, mentre lavorava nel porticciolo del piccolo arcipelago di Lotzorai, scoprì un forziere con all’interno tanti oggetti preziosi. Nel tesoro spiccavano tanti anelli di varia fattura e seicento zecchini d’oro raffiguranti i Dogi veneziani. In particolare le fattezze di: Contarini, Valieri, Carraro, Ruzzini, Grimani, Loredano e Mocenigo.

Restano ignoti coloro che nascosero i preziosi nell’isolotto, si ipotizza sia stato l’equipaggio di una nave in grave pericolo o difficoltà nel 1700.

Si racconta che quasi venticinque anni dopo, il tesoro ritrovato sarebbe stato la causa di una famosa grassazione avvenuta in Ogliastra.

Nel 1894 nella notte tra il 13 e il 14 novembre un centinaio di banditi attuarono un assalto nella casa della famiglia del cav. Vittorio Depau.

L’episodio è passato alla storia come “La bardana di Tortolì”. Sarebbe stata architettata dai fuorilegge per impossessarsi della parte del tesoro del 1871 in mano al cav. Depau.

All’epoca era l’uomo più ricco del paese.