L’ANPI Ogliastra dice NO al taglio dei parlamentari: «Verranno tagliate la rappresentanza e la democrazia»
“Non verranno tagliate le spese ma la rappresentanza e la democrazia”. Anche l’ANPI dell’Ogliastra dice NO al taglio dei parlamentari e lancia un appello ai cittadini ogliastrini affinché il 20 e il 21 settembre vadano alle urne per opporsi alla
“Non verranno tagliate le spese ma la rappresentanza e la democrazia”.
Anche l’ANPI dell’Ogliastra dice NO al taglio dei parlamentari e lancia un appello ai cittadini ogliastrini affinché il 20 e il 21 settembre vadano alle urne per opporsi alla Riforma costituzionale che, se confermata, metterebbe seriamente a rischio l’assetto istituzionale e il rapporto tra eletti e cittadini.
«L’ANPI – sottolineano i rappresentanti ogliastrini dell’associazione presieduta da Luigi Vacca – si è schierata per il NO perché crede che sia seriamente a rischio la rappresentanza popolare in seno al Parlamento italiano. Dire Sì al referendum sul taglio dei parlamentari significherebbe stravolgere completamente il rapporto tra cittadini e istituzioni».
L’analisi dell’ANPI si basa sui numeri.
«Il problema della rappresentanza – si sottolinea – riguarda il rapporto tra parlamentari e territori: con il taglio di 230 deputati e di 115 senatori si diminuisce notevolmente il numero degli eletti a livello nazionale e di conseguenza si riduce irrimediabilmente quello dei rappresentanti dei singoli territori. Senza una legge elettorale in grado di contemperare in maniera efficace il minor numero dei rappresentanti del popolo e il diritto alla rappresentanza, si rischia di venir meno ai dettati della nostra Carta costituzionale». Per l’ANPI, «il taglio lineare che viene indicato come soluzione ai problemi dei costi della politica è di fatto irrisorio e non riuscirebbe a compensare in alcun modo il vulnus alla rappresentanza».
Non solo: l’Italia che verrà ridisegnata con il nuovo assetto istituzionale sarà estremamente diseguale. Alcune regioni saranno più penalizzate di altre: «Con il nuovo assetto – evidenzia la sezione Ogliastra dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – la Sardegna perderebbe 9 parlamentari, passando dagli attuali 25 a 16, con il fondato rischio di un accorpamento tra realtà geografiche che nulla hanno a che vedere con le specificità».
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