Kary Khouma, modella sarda e studentessa di infermieristica, ha di recente indossato, per un servizio fotografico, un abito sardo bellissimo nel paese di Codrongianus.

Come didascalia è stata scelta una frase molto bella sull’integrazione e soprattutto sulla bellezza delle varie culture ed etnie.

Ma una fetta del popolo del web, come purtroppo spesso capita, ha deciso di commentare con toni accesi e considerazioni discutibili gli scatti. Solo perchè Kary, nata e cresciuta in Sardegna, ha la pelle scura. 

«Sono rimasta sorpresa dal numero di commenti positivi ricevuti, e ciò mi ha reso veramente felice. Poi però mi imbatto in commenti che veramente non riesco a capire e che ho riportato sotto: “ognuno ha la sua etnia”, uno che parla di invasioni e della razza europea che si estinguerà, un’altra addirittura di culture che divorano altre culture. Io solitamente commenti del genere li lascio perdere perché dare importanza a persone ignoranti non mi piace – scrive Kary sul suo profilo FB – Stavolta mi sono sentita toccata perché il soggetto in questione sono io e soprattutto perché non sopporto quando si giudica un libro dalla copertina. Perché commentando sotto la mia foto hanno preso l’esempio sbagliato in quanto nata, cresciuta in Sardegna e fiera di esserlo». 

«In un post in cui si voleva esprimere il bello della diversità culturale come al solito ci sono sempre le solite persone ignoranti che insoddisfatte della propria vita (perché di questo si tratta) decidono di esprimere i loro concetti alquanto ridicoli e senza senso, rovinando così tutto il senso della foto. Io ringrazio i miei genitori di aver ricevuto due culture diverse, e soprattutto insegnato a rispettarle entrambe» conclude la modella sarda. 

Ormai si sa, è vietato, le multe fioccano, i cartelli che avvertono dei divieti ci sono in quasi tutte le spiagge eppure lo stillicidio non si ferma.

Sassolino per sassolino, granello per granello, conchiglia per conchiglia, evidentemente i turisti non si pongono il problema di quale conseguenza avrebbe sul nostro ambiente se tutti facessero come loro.

In questa foto pubblicata dal gruppo “Sardegna Rubata e Depredata” l’esito dei controlli in una normale giornata in aeroporto, se lo moltiplicassimo per tutte le giornate della stagione diventerebbe una quantità insostenibile per le nostre spiagge.

«Purtroppo il lungo lockdown non ci ha reso migliori come avevamo sperato in tanti….. Resoconto di una giornata qualsiasi in un qualsiasi aeroporto della Sardegna», scrivono nel gruppo che denuncia questi furti.