Un selfie, 4 banane e il rischio di una multa: lo sfogo di Michela Murgia
il racconto indignato della scrittrice cabrarese sul suo profilo Facebook.
Lo sfogo della scrittrice sarda Michela Murgia riguardo un controllo effettuato nei suoi confronti da parte delle forze dell’ordine a Roma.
Ecco il racconto della scrittrice cabrarese sul suo profilo Facebook:
«La foto che vedete l’ho scattata sabato a Roma in piazza san Cosimato, davanti al mercato rionale. Tra di noi c’è più di un metro e tutte indossiamo le mascherine pur essendo all’aperto. Il mercato rionale era la seconda e ultima tappa della mia spesa settimanale. Tornavo dal supermercato, ma il fresco vegetale quando posso non lo prendo dalla grande distribuzione; preferisco logorarmi la pazienza in un’altra fila e servirmi alla bancarella di un piccolo produttore. Davanti al mercato ho incontrato tre amiche, una delle quali intelligentemente ha detto: non facciamo la fila in quattro, ditemi cosa volete e entro solo io.
In tre ci spostiamo dalla fila e attendiamo, mantenendo le distanze. È lì che io dico: “facciamoci una foto” ed è in quel momento che un carabiniere che andava verso la macchina di servizio mi passa accanto e senza fermarsi mi ingiunge: “Signora, basta, non mi pare il caso di fare foto”. Ha detto proprio così: non mi pare il caso. “Perché? C’è una legge che vieta le foto al mercato?” Non risponde e va via, ma torna subito con due colleghi, che guardano inquisitori i nostri carrellini pieni.
“Se avete finito di fare la spesa tornate a casa”.
Stiamo aspettando un’amica con la frutta.
“Ah, un’amica.”
Esatto, eccola lì, guardi.
L’amica in effetti arriva con il carrello pieno delle nostre ordinazioni e ce le distribuisce sotto l’occhio sospettoso delle forze dell’ordine. A me toccano 4 banane.
“Solo 4 banane?”, mi chiede nervoso quello che a occhio è il brigadiere.
Sì, mi bastano, gli dico guardandolo in faccia.
Non c’è materia per elevarmi la contravvenzione, ma capisco che vorrebbe tanto che ci fosse. “Adesso andate via o dobbiamo farvi il verbale.” Siamo andate via, ma io mi porto addosso la rabbia e la certezza di aver rischiato 400 euro di multa solo perché dopo un mese di lockdown un carabiniere ha trovato irritante persino la poca normalità che ancora non è vietata».
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