Nuoro, consegnate le 16mila mascherine donate da una multinazionale cinese
I dispositivi sono arrivati accompagnati da trenta disegni realizzati dai bambini della scuola materna ed elementare di una cittadina vicino a Wuhan e dedicati ai loro coetanei nuoresi.
Sono state consegnate ieri al Comune di Nuoro le 16mila mascherine donate dalla multinazionale cinese Himmuc Information Technology, grazie all’interessamento dell’eurodeputato catanese del Movimento 5 stelle, Dino Giarrusso, che si è messo in contatto con il nostro Comune.
I dispositivi sono arrivati accompagnati da trenta disegni realizzati dai bambini della scuola materna ed elementare di una cittadina vicino a Wuhan e dedicati ai loro coetanei nuoresi. Immagini in cui esprimono la vicinanza e sostegno nella battaglia contro il Coronavirus.
Le mascherine sono di tipo chirurgico, parte delle quali, a partire dai prossimi giorni, saranno distribuite ai cittadini a iniziare dalle famiglie già assistite dai Servizi sociali e negli altri casi tenendo conto delle reali situazioni di necessità.
«Un giorno bellissimo di solidarietà internazionale. Non vediamo l’ora che finisca tutto questo per ospitare i bambini che ci hanno inviato gli splendidi disegni e poterli ringraziare e abbracciare di persona» ha commentato il sindaco di Nuoro Andrea Soddu.
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Nuoro per la prima volta registra all’anagrafe una bimba nata da una famiglia arcobaleno: Sveva ha due mamme
Il Comune di Nuoro per la prima volta ha registrato all'anagrafe una bimba nata da una famiglia arcobaleno, riconoscendo sull'atto di nascita anche il genitore non biologico.
Il Comune di Nuoro per la prima volta ha registrato all’anagrafe una bimba nata da una famiglia arcobaleno, riconoscendo sull’atto di nascita anche il genitore non biologico.
La bimba si chiama Sveva Victoria ed è nata due settimane fa all’ospedale San Francesco di Nuoro.
La notizia, anticipata dal quotidiano La Nuova Sardegna, vede finalmente due mamme intraprendere e portare a termine il percorso della piena genitorialità, grazie alla fecondazione assistita, per la quale hanno dovuto avvalersi delle strutture spagnole.
“Grazie alla sensibilità e alla professionalità delle persone che abbiamo trovato lungo la nostra strada – hanno dichiarato alla Nuova le due donne – siamo riuscite a coronare il nostro sogno senza passare dal tribunale”.
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