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Clamorosa svolta nelle indagini sul caso Shardna: 17 avvisi di garanzia

Caso Shardna ad una clamorosa svolta: proroga delle indagini e 17 avvisi di garanzia per la sparizione delle provette della biobanca di Perdasdefogu. L’attività investigativa della Procura della Repubblica di Lanusei, partita dopo la segnalazione di una dipendente del laboratorio del parco Genos  che nell’agosto del 2016 aveva denunciato ai carabinieri di Jerzu il furto  dei campioni, è arrivata ad una svolta.

Il gip di Lanusei ha autorizzato la proroga delle indagini  richiesta dal procuratore Biagio Mazzeo e contestualmente i carabinieri della Compagnia di Jerzu agli ordini del capitano Giuseppe Merola hanno notificato gli avvisi di garanzia a 17 persone, tra le quali i presidenti e gli amministratori della società Shardna e del Parco Genos. La segnalazione originari riguardava 53 persone ma la posizione di buona parte di essi è stata stralciata per la prescrizione di reati che sarebbero stati commessi tra il 2000 e il 2009.

Tra i reati ci sono il  furto aggravato, il peculato, l’abuso d’ufficio ed una serie di violazioni della norma sulla protezione dei dati personali. Le indagini si sono rivelate particolarmente difficili vista anche la delicatezza della materia e l’importanza degli interessi in gioco. Si tratta infatti della prima attività sulla legittimità dell’utilizzo dei dati biologici e del rispetto della normativa sulla privacy.

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