Settimana Santa. Celebrazioni presiedute dal vescovo nella Cattedrale
In Cattedrale le celebrazioni della Settimana Santa presiedute dal vescovo Mura iniziano, Lunedì Santo, con la Celebrazione penitenziale comunitaria e le confessioni individuali, prevista alle 19. Le celebrazioni del Triduo Pasquale Giovedì Santo 13, ore 9.30: S. Messa
In Cattedrale le celebrazioni della Settimana Santa presiedute dal vescovo Mura iniziano, Lunedì Santo, con la Celebrazione penitenziale comunitaria e le confessioni individuali, prevista alle 19.
Le celebrazioni del Triduo Pasquale
Giovedì Santo 13, ore 9.30: S. Messa Crismale; ore 18.30: S. Messa della Cena del Signore; ore 21.00: Veglia di adorazione nel Santuario e successivamente in Cattedrale
Venerdì Santo 14, ore 9.00: Canto dell’Ufficio divino; ore 18,30: Celebrazione della Passione del Signore; ore 21.00: Via Crucis nelle vie della città
Sabato Santo 15, ore 9.00: Canto dell’Ufficio divino; ore 21.00: Veglia Pasquale
Domenica di Pasqua 16, ore 8.00: S. Messa Pasquale; ore 10.30: S. Messa nel carcere di Lanusei
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Marianna Bussalai, antifascista e madre nobile del sardismo. Sua l’intuizione “Sardigna no est Italia”
La sua dedizione all'autonomia e alla libertà si manifestò attraverso la sua militanza nel Partito sardo d'Azione e la sua ammirazione per Lussu, esule a Parigi. La casa di Marianna a Orani divenne un punto di riferimento per l'antifascismo, accogliendo uomini e donne impegnati nella resistenza contro il regime.
Primogenita di Antonietta Angioy e Salvatore Bussalai, Marianna nacque nel 1904 a Orani, in Sardegna. Ad aver riportato alla luce negli ultimi anni la figura di Marianna Bussalai è stato soprattutto lo storico e scrittore Francesco Casula. La sua vita fu intrecciata con quella della sorella Ignazia, condividendo un legame ideale che le avrebbe viste entrambe impegnate come future antifasciste. Rimaste orfane di madre quando Marianna aveva solo cinque anni, le due sorelle vissero con la loro zia materna in una casa settecentesca che fu degli Angioy. Questa casa divenne un luogo di incontri clandestini antifascisti, attraversato dalla Storia.
Durante il regime fascista, Marianna coltivò con determinazione le sue idee antifasciste e autonomiste, dedicandosi allo studio della storia e della filosofia. Nonostante avesse frequentato solo la quarta elementare a causa di una malattia che le impedì di proseguire gli studi a Nuoro, Marianna divenne un’autodidatta appassionata. Leggeva autori sardi come Sebastiano Satta, Montanaru e Giovanni Maria Angioy, ma anche autori italiani come Dante, Manzoni e Monti, oltre ai russi.
La sua militanza nel Partito Sardo d’Azione testimonia il suo forte sardismo, inteso come un sentimento di appartenenza alla Sardegna prima ancora che il Partito sardo sorgesse. In una lettera all’avvocato Luigi Oggiano, Marianna scrisse: “Il mio sardismo è nato da prima che il Partito sardo sorgesse, cioè da quando, sui banchi delle scuole elementari, mi chiedevo umiliata perché nella storia d’Italia non si parlasse mai della Sardegna. Giunsi alla conclusione che la Sardegna non era Italia e doveva avere una storia a parte.”
La sua dedizione all’autonomia e alla libertà si manifestò attraverso la sua militanza nel Partito sardo d’Azione e la sua ammirazione per Lussu, esule a Parigi. La casa di Marianna a Orani divenne un punto di riferimento per l’antifascismo, accogliendo uomini e donne impegnati nella resistenza contro il regime.
Marianna Bussalai, conosciuta come “Signorina Mariannedda de sos Battor Moros,” fu una straordinaria figura di femminista, sardista e antifascista. Poetessa, traduttrice e intellettuale di valore, morì nel 1947 a soli 43 anni. La sua eredità è ancora viva attraverso le sue poesie che denunciavano il regime fascista e il suo impegno costante per l’autonomia e la libertà della Sardegna. La sua figura è commemorata come un simbolo dell’antifascismo sardo.
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