Ad Arbatax, si è chiusa una stagione da incorniciare, ricca di soddisfazioni per il campione Maurizio Diomedi e per gli organizzatori della Porto Cervo Racing e Mediterranean Team .Il Sardegna Rally Cup 2015, fortemente voluto dalla Regione Sardegna (Assessorato al Turismo) e dalla Yokohama, corre verso una stagione sportiva con nuovi stimoli e presupposti.

Il Campionato Sardegna Rally Cup vince e convince. Nella prima stagione della serie targata Yokohama, ha vinto il pilota della Porto Cervo Racing, Maurizio Diomedi, ma anche la squadra di organizzatori della Porto Cervo Racing e Mediterranean Team.

Ad ospitare la cerimonia di premiazione, Arbatax (località Porto Frailis) nella sala conferenze del Symposion della Bovi’s Hotel. Notevole la partecipazione di piloti, navigatori e addetti ai lavori. In tanti hanno risposto alla chiamata degli organizzatori del Campionato Sardegna Rally Cup 2015.

Con l’Src, la stagione rallistica isolana si è arricchita di una interessante novità, un Campionato che ha reso ancora più accese le sfide tra gli iscritti. Quattro gare, dagli sterrati del ‘Rally di Cagliari-Costa del Sud’ agli asfalti dell’Ogliastra, del Nuorese e della Gallura. Quattro eventi di alto profilo (tutti su due giornate di gara) con il coinvolgimento totale di ben 41 comuni della Sardegna.

Soddisfatto Dino Caragliu, vicepresidente della Porto Cervo Racing: “ringrazio gli equipaggi che hanno preso parte al Campionato e che ci hanno fatto divertire. Il Team Porto Cervo Racing è una famiglia, un punto di riferimento e sono fiero e orgoglioso di farne parte”.

Tanti applausi per Maurizio Diomedi, Campione Sardegna Rally Cup 2015, ma anche per coloro i quali si sono distinti nella stagione, per meriti sportivi e tecnici. Il vincitore assoluto, Maurizio Diomedi (vincitore anche del Trn 7^ zona) nel ringraziare tutti, ha voluto rivolgere un pensiero a una persona che, purtroppo, ci ha lasciato prematuramente l’Ufficiale di gara Domenico Delogu.

Il secondo classificato, nonché vincitore del ‘Rally Terra Sarda-città di Arzachena’ (ultimo round del Campionato), Vittorio Musselli, ha donato la somma vinta (3500 Euro) a una Associazione di volontariato che opera “per chi è meno fortunato di noi” che verrà stabilita nei prossimi giorni.

Per il terzo classificato, Marco Canu, anche il successo nel Trofeo Yokohama, da condividere con la navigatrice Carlotta Piras (premiata come migliore navigatrice della Porto Cervo Racing).

Nell’occasione i premi sono arrivati anche per Giuseppe Dettori e Carlo Pisano vincitori del Rally Costa Smeralda e Gian Battista Conti per aver conquistato il titolo Italia Terra gruppo R3. Riconoscimento importante anche per Antonello Bosa vincitore di due rally come navigatore.

Sardegna Rally Cup ma non solo. Sono stati consegnati premi agli sponsor che hanno contribuito allo svolgimento della stagione sportiva, ai media e alle Istituzioni. Importante presenza quella di Mario Murru, funzionario dell’Assessorato al Turismo della Regione Sardegna. “E’ stato un successo – ha affermato Murru – col tempo, ho constatato che il Campionato ha creato un elemento di qualità e attrattore per i turisti, quindi, anche noi abbiamo ‘premuto l’acceleratore’. Sono manifestazioni viste positivamente – ha concluso Murru – organizzate da un gruppo che esprime passione e il risultato non può che essere positivo”.

Passione e professionalità della Porto Cervo Racing, Mediterranean Team, ma anche di tutti i volontari che in ogni percorso di gara, hanno permesso il perfetto svolgimento delle manifestazioni motoristiche.

Non è mancato alla premiazione, il Delegato Regionale Aci Sport, Mario Maulu che continuerà a fare da tramite tra gli organizzatori sardi e i ‘vertici’ nazionali per migliorare ulteriormente la situazione automobilistica sarda. Tanto si è fatto, ma tanto ancora si può fare. Per Mauro Nivola, presidente della Mediterranean Team, la parola ‘campionato’, racchiude tutto: “E’ una vittoria per il territorio e per i piloti, è la giusta gratificazione per l’impegno in una ‘cavalcata’ iniziata a marzo e terminata a dicembre”.

Dello stesso avviso Giuseppe Delogu, Direttore Yokohama Motorsport: “Abbiamo vinto una scommessa. Programmare una Serie in Sardegna non era facile, la vittoria c’è stata al di la del discorso Yokohama. I presupposti ci sono per ripetere l’esperienza anche quest’anno”.

Tanta passione e impegno, il Sardegna Rally Cup ha regalato spettacolo, ma è stato soprattutto sport in sicurezza. E di sicurezza si è parlato anche in quest’occasione con Sandra Medda, promotrice, insieme alla Porto Cervo Racing, della Campagna sulla Sicurezza Stradale e prevenzione degli incidenti tenutasi ad Arzachena.

Per gli organizzatori del Campionato Sardegna Rally Cup, è stata una stagione da incorniciare sotto tutti i punti di vista. “E’ stato un anno esaltante – ha detto Mauro Atzei, Presidente della Porto Cervo Racing – la squadra ha lavorato molto bene. Un Campionato importante e avvincente, c’è stata battaglia ai vertici e nelle varie classi. Yokohama ha creduto tantissimo in questa Serie (aperto a tutte le marche di pneumatici) così come la Regione Sardegna con l’Assessorato al Turismo. E’ stata posta molta attenzione alla valorizzazione del territorio delle particolarità  gastronomiche e delle bellezze che la Sardegna offre e grande attenzione alla problematica della sicurezza stradale durante tutti gli eventi che hanno abbracciato tutta la Sardegna per un intero anno – ha concluso Atzei –  I numeri e i risultati registrati sono importanti, un ulteriore stimolo per guardare con fiducia alla stagione sportiva 2016”.

(fonte ufficio stampa )

Primogenita di Antonietta Angioy e Salvatore Bussalai, Marianna nacque nel 1904 a Orani, in Sardegna. Ad aver riportato alla luce negli ultimi anni la figura di Marianna Bussalai è stato soprattutto lo storico e scrittore Francesco Casula. La sua vita fu intrecciata con quella della sorella Ignazia, condividendo un legame ideale che le avrebbe viste entrambe impegnate come future antifasciste. Rimaste orfane di madre quando Marianna aveva solo cinque anni, le due sorelle vissero con la loro zia materna in una casa settecentesca che fu degli Angioy. Questa casa divenne un luogo di incontri clandestini antifascisti, attraversato dalla Storia.

Durante il regime fascista, Marianna coltivò con determinazione le sue idee antifasciste e autonomiste, dedicandosi allo studio della storia e della filosofia. Nonostante avesse frequentato solo la quarta elementare a causa di una malattia che le impedì di proseguire gli studi a Nuoro, Marianna divenne un’autodidatta appassionata. Leggeva autori sardi come Sebastiano Satta, Montanaru e Giovanni Maria Angioy, ma anche autori italiani come Dante, Manzoni e Monti, oltre ai russi.

La sua militanza nel Partito Sardo d’Azione testimonia il suo forte sardismo, inteso come un sentimento di appartenenza alla Sardegna prima ancora che il Partito sardo sorgesse. In una lettera all’avvocato Luigi Oggiano, Marianna scrisse: “Il mio sardismo è nato da prima che il Partito sardo sorgesse, cioè da quando, sui banchi delle scuole elementari, mi chiedevo umiliata perché nella storia d’Italia non si parlasse mai della Sardegna. Giunsi alla conclusione che la Sardegna non era Italia e doveva avere una storia a parte.”

La sua dedizione all’autonomia e alla libertà si manifestò attraverso la sua militanza nel Partito sardo d’Azione e la sua ammirazione per Lussu, esule a Parigi. La casa di Marianna a Orani divenne un punto di riferimento per l’antifascismo, accogliendo uomini e donne impegnati nella resistenza contro il regime.

Marianna Bussalai, conosciuta come “Signorina Mariannedda de sos Battor Moros,” fu una straordinaria figura di femminista, sardista e antifascista. Poetessa, traduttrice e intellettuale di valore, morì nel 1947 a soli 43 anni. La sua eredità è ancora viva attraverso le sue poesie che denunciavano il regime fascista e il suo impegno costante per l’autonomia e la libertà della Sardegna. La sua figura è commemorata come un simbolo dell’antifascismo sardo.