Napoli, troppe morti in strada, i cittadini si mobilitano con un flash mob davanti al comune sabato alle 10

A breve si apre la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile. Qual è la situazione in città? Napoli occupa l’ultimo posto nelle classifiche delle città più verdi. Problemi strutturali e emergenze continue delineano il quadro di una mobilità che è, al contrario, davvero insostenibile. Ne discutiamo gli aspetti con Luca Simeone, presidente del Napoli Bike Festival, che insieme a decine di associazioni ha indetto un flash mob per questo sabato.
Napoli, troppe morti in strada, i cittadini si mobilitano con un flash mob davanti al comune sabato alle 10.
A breve si apre la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile. Qual è la situazione in città? Napoli occupa l’ultimo posto nelle classifiche delle città più verdi. Problemi strutturali e emergenze continue delineano il quadro di una mobilità che è, al contrario, davvero insostenibile. Ne discutiamo gli aspetti con Luca Simeone, presidente del Napoli Bike Festival, che insieme a decine di associazioni ha indetto un flash mob per questo sabato.
Mentre in molte città d’Europa si fanno passi da gigante con soluzioni efficaci e infrastrutture all’avanguardia in tema di mobilità sostenibile, a Napoli si muore ancora investiti da una motocicletta, come è successo a Elvira mentre passeggiava sul Lungomare, oppure a Mohamed che a Pianura è morto travolto da un’auto mentre era in bici. Solo alcuni tristi esempi di una mattanza che va avanti da troppo e che ha un nome ben preciso: “mobilità insostenibile”. Ne parliamo con chi queste problematiche le affronta tutti i giorni e ne fa battaglie accese, in un confronto serrato con le istituzioni, Luca Simeone, presidente del Napoli Bike Festival.
D. : Luca solo nelle ultime settimane il bollettino dei morti per strada conta decine di vittime. Cosa succede, quali i problemi strutturali della mobilità cittadina?
R. : “La situazione è emergenziale e le difficoltà sono croniche, e occorre prendere delle misure urgenti. In una recente intervista anche il comandante della Polizia Locale cittadina si dice preoccupato dell’escalation ed aumento dei numeri degli incidenti rispetto all’anno precedente. Quali sono le cause? Sistematiche violazioni del codice della strada, superamento dei limiti di velocità, sosta selvaggia in seconda e terza fila, strisce pedonali completamente cancellate, pista ciclabile inadeguata e ridotta ad un cumolo di rifiuti in più punti, che diventa spesso parcheggio per auto e scooter. Il trasporto pubblico continua ad essere un disastro, dei nuovi 19 treni acquistati oltre un anno fa, neppure l’ombra, continui disservizi, chiusure improvvise, autobus bloccati sistematicamente nel traffico, insufficienza di preferenziali, con quelle esistenti violate dalle auto”.
D. : Un quadro a dir poco avvilente, in un periodo storico in cui si parla di mobilità sostenibile, dolce, come a uno dei traguardi più importanti per riacquisire vivibilità e insieme un miglioramento dell’aria che respiriamo. Cosa fanno i governanti?
R. : “Poco. Gli interventi sulla ciclabilità sono inesistenti, nessuna manutenzione ordinaria e straordinaria dell’esistente; il biciplan scomparso nell’agenda politica; nuove progettazioni aberranti, che vengono partorite senza alcun confronto e diventano solo uno spreco di risorse pubbliche, a cui si aggiungono nuovi progetti di parcheggi, già bocciati negli anni precedenti, utili ad attrarre solo nuovo traffico”.
D. : Nella classifica su mobilità urbana e qualità dell’aria della campagna Clean cities, Napoli è all’ultimo posto su 36 grandi città europee. Un ritardo ormai insostenibile.
R. : “In città si respira aria avvelenata, con la centralina di rilevamento di via Costantinopoli che raccoglie dati su sforamenti di polveri sottili tra i peggiori d’Europa. L’inquinamento atmosferico colpisce le alte vie respiratorie, riducendo le difese immunitarie ed aprendo la possibilità di contagio per il Covid19. Bisogna cambiare rotta subito, Napoli va in direzione opposta a quella che tantissime città italiane e nel mondo stanno facendo per contrastare l’emergenza climatica ed allo stesso tempo anche quella energetica”.
D. : Associazioni e comitati stanno in questi mesi cercando un confronto con il Comune su questi temi. Tu sei da sempre impegnato nella promozione di una mobilità diversa, rispettosa dell’aria e dei cittadini. Cosa si chiede alle istituzioni?
R. : “Purtroppo, l’attività legate alla delega alla mobilità sostenibile sono ferme, nessun confronto, nessun ascolto da parte di chi ci governa, neppure la minima e doverosa risposta a pec ed email.
Chiediamo azioni urgenti, vorremmo che gli interventi previsti per i prossimi mesi non si riducano a interventi in sola segnaletica, ma siano l’occasione per inserire in maniera capillare sulle nostre strade elementi infrastrutturali di moderazione del traffico. Le bike lanes sono inutili se non accoppiate a drastici interventi di limitazione del traffico. Servono attraversamenti ciclabili e pedonali rialzati e maggiormente visibili, con isole di traffico a centro strada per consentire l’attraversamento in due tempi; golfi pedonali agli incroci; pedonalizzazioni; ztl; corsie stradali dimensionate correttamente per il transito degli autoveicoli, e non allargate a dismisura, per non favorire gli eccessi di velocità. Chiediamo inoltre l’attuazione immediata della Città Zona 30, così come già adottata da città e nazioni intere in tutta Europa, con risultati evidenti in termini di riduzione dell’incidentalità. Non occorre inventare nulla di nuovo, né fare sperimentazioni inedite: chiediamo solo che Napoli sia all’altezza delle altre città europee anche nel campo della sicurezza stradale, istituendo il limite di 30 km/h su tutta la rete viaria, salvo gli assi a scorrimento veloce”.
D. : A breve si apre la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, come risponde Napoli?
R. : “Napoli e i napoletani scendono in strada, per dare un segnale chiaro. Sabato 17 settembre ci sarà un flash mob davanti al palazzo comunale a piazza Municipio alle 10. I cittadini dal basso hanno cominciato a fare la loro parte utilizzando bici, monopattini, mezzi di trasporto in modalità sharing, ma senza interventi infrastrutturali per la mobilità dolce e senza un trasporto pubblico di qualità sono sforzi vani”.
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