Lo sapevate? Totò aveva un nome lunghissimo: come si chiamava il Principe della Risata?
Antonio De Curtis, molto più famoso con il nome di "Totò", nacque a Napoli il 15 febbraio 1898, in via Santa Maria Antesaecula (rione Sanità), al secondo piano del numero civico 109 (i primi mesi li passo invece al civico 107) in un piccolo e modesto appartamento. Nacque povero ma poi nella sua vita accadde qualcosa e il suo nome divenne lunghissimo..
Lo sapevate? Totò aveva un nome lunghissimo: come si chiamava il Principe della Risata?
Antonio De Curtis, molto più famoso con il nome di “Totò”, nacque a Napoli il 15 febbraio 1898, in via Santa Maria Antesaecula (rione Sanità), al secondo piano del numero civico 109 (i primi mesi li passo invece al civico 107) in un piccolo e modesto appartamento. Nacque povero ma poi nella sua vita accadde qualcosa e il suo nome divenne lunghissimo..
La madre, Anna Clemente, lo registrò all’anagrafe come Antonio Clemente e nel 1921 sposò il marchese Giuseppe De Curtis.
Antonio fu educato dalla madre e scelse il nomignolo Totò per chiamarlo più in fretta. Totò era molto vivace e pieno di vita e all’età di quattordici anni lasciò gli studi e diventò aiutante di mastro Alfonso, un pittore di appartamenti. Amava già tantissimo il teatro e abbandonò la scuola. Poco prima, nel collegio dove studiava prese uno schiaffone da un precettore, esasperato dalla sua irrequietezza, che gli deviò il setto nasale. Questo difetto determinò l’atrofizzazione della parte sinistra del naso e quindi quella particolare asimmetria che caratterizzò il volto del comico in modo inconfondibile.
Totò iniziò a recitare giovanissimo in piccoli e scalcinati teatri di periferia proponendo al pubblico imitazioni e macchiette accolte inizialmente con poco entusiasmo. Poi arrivo il successo e il trasferimento a Roma. Anche se Totò non smise mai di ritornare a Napoli.
La memoria di Antonio de Curtis ancora vive a Napoli. Per Totò furono celebrati addirittura tre funerali (i primi due a Roma e a Napoli, il 15 aprile 1967, ed il terzo nel Rione Sanità, in occasione del trigesimo). Qui è sepolto e i napoletani non l’hanno mai dimenticato.
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