Lo sapevate? Sino al 1944 a Napoli si poteva prendere una funicolare per visitare le pendici del Vesuvio

Il tragitto era di 750 metri tra la Stazione Inferiore e quella Superiore e veniva percorso in meno di 10 minuti. Dopo la disastrosa eruzione del 1944 la funicolare non venne più ricostruita.
Lo sapevate? Sino al 1944 a Napoli si poteva prendere una funicolare per visitare le pendici del Vesuvio.
L’inaugurazione della funicolare fu il 6 giugno 1880. I due vagoncini trasportavano otto passeggeri alla volta e si chiamavano Etna e Vesuvio. Il tragitto era di 750 metri tra la Stazione Inferiore e quella Superiore e veniva percorso in meno di 10 minuti.
Dopo la disastrosa eruzione del 1944 la funicolare non venne più ricostruita.
La Funicolare Vesuviana era, sul finire dell’1800, l’unico impianto di risalita al mondo operante su di un vulcano attivo.
Verso il 1870 il finanziere Ernest Emmanuel Oblieght ebbe l’idea di costruire una funicolare sul Vesuvio. Nel 1878 ottenne la concessione di suoli e la locazione dei suoli per trenta anni.
Il costo dell’opera, che fu completata nel 1880, ammontò a 435.000 lire. Il 6 giugno, verso le 5 pomeridiane, fu inaugurata la funicolare del Vesuvio. Il 10 giugno la funicolare, diretta da Enrico Treiber, fu aperta al pubblico iniziando così il servizio regolare.
L’impianto rimase in funzione fino al 1944, quando il Vesuvio si risvegliò. La funicolare, già sotto il controllo degli alleati dal 1943 subì danni irreparabili, e non fu più ricostruita.
Per l’inaugurazione e per attirare nuovi clienti e turisti, fu composta Funiculì Funiculà, una canzone napoletana tra le più famose e interpretate.
Fu scritta dal giornalista Peppino Turco e musicata da Luigi Denza nel 1880. Fu scritta per l’inaugurazione della prima funicolare del Vesuvio per avvicinare i turisti e i napoletani alla funicolare. Funiculì funiculà fu composta in pochissimo tempo e ottenne immediatamente un successo incredibile.
Il successo riscosso in Campania contribuì a diffondere la canzone napoletana nel mondo e naturalmente ad attirare tantissimi turisti.
Si tratta di un motivetto allegro che descrive i vantaggi offerti dal nuovo mezzo di trasporto, che permetteva di salire sul Vesuvio senza fatica, ammirando il panorama.
Tra i tanti musicisti e cantanti che l’hanno interpretata Roberto Murolo, Luciano Pavarotti e Andrea Bocelli.
Testo in napoletano:
Aieressera, oi’ ne’, me ne sagliette,
tu saie addo’?
Addo’ ‘stu core ‘ngrato cchiu’ dispietto farme nun po’!
Addo’ lo fuoco coce, ma si fuie
te lassa sta!
E nun te corre appriesso, nun te struie, ‘ncielo a guarda’!…
Jammo ‘ncoppa, jammo ja’,
funiculi’, funicula’!
Ne’… jammo da la terra a la montagna! no passo nc’e’!
Se vede Francia, Proceta e la Spagna…
Io veco a tte!
Tirato co la fune, ditto ‘nfatto,
‘ncielo se va..
Se va comm’ ‘a lu viento a l’intrasatto, gue’, saglie sa’!
Jammo ‘ncoppa, jammo ja’,
funiculi’, funicula’!
Se n’ ‘e’ sagliuta, oi’ ne’, se n’ ‘e’ sagliuta la capa già!
E’ gghiuta, po’ e’ turnata, po’ e’ venuta…
sta sempe cca’!
La capa vota, vota, attuorno, attuorno,
attuorno a tte!
Sto core canta sempe
nu taluorno
Sposammo, oi’ ne’!
Jammo ‘ncoppa, jammo ja’,
funiculi’, funicula’!
Testo in italiano:
Ieri sera, Annina, me ne
salii,
tu sai dove?
Dove questo cuore ingrato non può farmi più dispetto
Dove il fuoco scotta, ma se fuggi
ti lascia stare!
E non ti rincorre, non ti stanca,
a guardare in cielo!…
Andiamo su, andiamo andiamo,
funiculi’, funicula’!
Andiamo dalla terra alla montagna!
non c’è un passo!
Si vede Francia, Procida e la Spagna…
Io vedo te!
Tirati con la fune, detto e fatto,
in cielo si va..
Si va come il vento all’improvviso,
sali sali!
Andiamo su, andiamo andiamo,
funiculi’, funicula’!
Se n’e’ salita, Annina, se n’e’
salita la testa già!
E’ andata, poi è tornata, poi è venuta…
sta sempre qua!
La testa gira, gira, intorno, intorno,
intorno a te!
Questo cuore canta sempre
un giorno
Sposami, Annina!
Andiamo su, andiamo andiamo,
funiculi’, funicula’!
Dal 1953 al 1984 è sopravvissuta una seggiovia.
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