Lo sapevate? Da che cosa deriva la maschera di Pulcinella?

Pulcinella è senza ombra di dubbio una delle maschere più famose del mondo. È uno dei simboli di Napoli con la pizza e il Vesuvio e ha origini molto antiche. È apparsa per la prima volta nel 1300 (ma c'è chi dice che sia molto più antica). Andiamo a scoprire che cosa rappresenta.
Lo sapevate? Da che cosa deriva la maschera di Pulcinella?
Pulcinella è senza ombra di dubbio una delle maschere più famose del mondo. È uno dei simboli di Napoli con la pizza e il Vesuvio e ha origini molto antiche. È apparsa per la prima volta nel 1300 (ma c’è chi dice che sia molto più antica). Andiamo a scoprire che cosa rappresenta.
Pulcinella è una maschera della commedia dell’arte e poi del teatro dei burattini.
Così come la conosciamo oggi è stata inventata a Napoli dall’attore capuano Silvio Fiorillo (commediografo dell’arte) nei primi decenni del Seicento, ma il suo costume moderno fu ideato nell’Ottocento da Antonio Petito. In origine indossava un cappello bicorno (diverso da quello attuale “a pan di zucchero”) e portava barba e baffi. Per le origini le ipotesi sono varie: chi lo fa discendere da “Pulcinello”, un piccolo pulcino per via del naso adunco; chi sostiene che rappresenti un contadino di Acerra, Puccio d’Aniello, che si unì come buffone ad una compagnia di girovaghi. Altri studiosi sostengono che Pulcinella discende da Maccus, personaggio delle Atellane romane e risalga addirittura al IV secolo avanti Cristo. Maccus era un tipo di servo dal naso lungo e dalla faccia bitorzoluta con guance grosse, con ventre prominente, che indossava una camicia trasformata in una veste larga e bianca. Le Atellane erano un tipo di spettacolo molto popolare nell’antica Roma.
A livello sociale (e carnevalesco) Pulcinella rappresenta il lato divertente della vita partenopea.
Rappresenta una persona negligente e perditempo con voce stridula e volto pieno di rughe e occhi piccoli (quasi simile a un gallinaccio) ma sicuramente gioiosa e desiderosa di vivere. Un personaggio che combatte le sfortune e i malumori della vita suonando il mandolino e ridendo a crepapelle. Pulcinella. è attratto dal buon cibo, sono tante infatti le rappresentazioni che lo ritraggono intento a gustare degli spaghetti al pomodoro o una verace pizza margherita. Pulcinella è una macchietta, rimasta eterno simbolo della città di Napoli, nonostante i tempi siano cambiati.
Pulcinella è il simbolo dell’uomo semplice che cerca di affrontare tutti i suoi problemi con il sorriso. Ma è sempre in contraddizione, si prende gioco di sé stesso e cerca di fare il furbo; al tempo stesso è triste e malinconico, furbo e un po’ accattone, saggio e infantile, svogliato ma generoso, folle e poi assennato. Una contraddizione che si esplica anche nella sessualità. Pulcinella infatti potrebbe essere ermafrodito. Infatti è noto che Pulcinella al termine del giorno di Carnevale muoia partorendo un piccolo Pulcinella che fuoriesce dalla gobba o dal sedere.
Pulcinella non sta mai zitto e rivela sempre tutto: ecco perché esiste l’espressione “Il segreto di Pulcinella”, che indica un fatto di cui tutti hanno conoscenza.
A Napoli, quando si vuole prendere in giro qualcuno su un segreto svelato e diventato di dominio pubblico, si parla appunto di “segreto di Pulcinella“.
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