Lo sapevate? Perché il Teatro alla Scala si chiama così?
Il teatro alla Scala, uno dei simboli culturali di Milano e tra i più prestigiosi teatri a livello mondiale per le sue vicende storiche, le sue bellezze architettoniche e per le opere che vanno in scena. Scopriamo perché ha questo nome.
Lo sapevate? Perché il Teatro alla Scala si chiama così?
Il teatro alla Scala, uno dei simboli culturali di Milano e tra i più prestigiosi teatri a livello mondiale per le sue vicende storiche, le sue bellezze architettoniche e per le opere che vanno in scena. Scopriamo perché ha questo nome.
Assistere ad uno spettacolo a Teatro alla Scala è un’esperienza unica, al di là dei grandissimi artisti che vanno in scena. L’atmosfera retrò, l’acustica, i colori rosso e oro riscontrabili ovunque, la magnificenza del luogo, ricco di storia e magia: un tempio per il teatro e per l’opera.
Il Nuovo Regio Ducal Teatro alla Scala, noto semplicemente come Teatro alla Scala, colloquialmente chiamato la Scala, è il principale teatro d’opera di Milano e d’Italia. Considerato tra i più prestigiosi teatri al mondo, ospita da 243 anni i principali artisti nel campo internazionale dell’opera, del balletto e della musica classica.
L’edificio, progettato da Giuseppe Piermarini e inaugurato nel 1778, sorse sulle ceneri del precedente Teatro Ducale, distrutto da un incendio nel 1776; deve il nome alla chiesa di Santa Maria alla Scala, demolita per far posto al teatro inaugurato il 3 agosto 1778, sotto l’allora regno di Maria Teresa d’Austria, con l’opera, L’Europa riconosciuta composta per l’occasione da Antonio Salieri.
Tutto cominciò con l’incendio che devastò il Teatro Ducale. Maria Teresa d’Austria decise di farne edificare uno nuovo nell’area che un tempo ospitava la chiesa trecentesca di Santa Maria della Scala. Da qui, come detto, il nome del teatro milanese.
La chiesa di Santa Maria alla Scala, denominata anche Santa Maria Nuova, Santa Maria in Caruptis e Santa Maria alle case rotte, era un luogo di culto cattolico di Milano. La chiesa fu demolita nel XVIII secolo per far spazio all’omonimo teatro, che prese il nome dalla chiesa.
La chiesa, in stile gotico, venne chiamata con questo nome in ricordo della sua fondatrice, Regina della Scala (della dinastia degli Scaligeri di Verona), moglie di Bernabò Visconti, signore di Milano. L’intento iniziale della famiglia ducale era quello di riedificare una chiesa dedicata a Santa Veronica, già presente nell’area e ormai semidistrutta e circondata dalle rovine delle case di proprietà della famiglia Della Torre, che erano state demolite alcuni decenni prima dalle truppe dell’imperatore Enrico VII (da cui la denominazione di in Caruptis o alle case rotte).
A lavori terminati la chiesa venne dedicata nel 1381 all’Assunzione della Vergine, ma divenne ben presto nota come Santa Maria Nuova o in Porta Nuova, con ovvio riferimento alla sua ubicazione cittadina.
In ricordo della sua fondazione, alla morte di Regina della Scala nel 1384, suo marito Bernabò eresse la chiesa di Santa Maria alla Scala in collegiata di patronato signorile, dotata di venti canonicati predisposti per il capitolo, i cui membri avevano il simbolico titolo di clero di corte, espressamente incaricato di rivolgere preghiere e fare celebrazioni per le anime dei signori di Milano, viventi e defunti.
Il prestigio della chiesa perdurò ancora anche sotto gli Sforza, mentre diminuì drasticamente di importanza sotto il governo di Carlo V d’Asburgo. Questi, risiedendo all’estero, concesse ugualmente alla parrocchia il titolo di Imperiale Saccellum, senza che però questa avesse come nei secoli precedenti un ruolo principale nella corte milanese. I privilegi continuarono ancora in epoca spagnola e Filippo IV nel 1654 la proclamò propria cappella reale.
Diversa sorte toccò invece alla chiesa in epoca austriaca: le riforme ecclesiastiche di Maria Teresa portarono nel 1763 alla chiusura del capitolo (che venne trasferito alla chiesa milanese di San Fedele, gestita dai Gesuiti) e alla demolizione della chiesa a partire dal 5 agosto 1776 per far spazio al nuovo teatro ducale, poi chiamato Teatro alla Scala. Nella chiesa di San Fedele vennero trasferite tutte le opere di rilievo recuperate dalla vecchia chiesa e la chiesa venne reintitolata “Santa Maria della Scala in San Fedele”, la campana venne trasferita a Castelvisconti, dove tutt’ora è utilizzata nel locale campanile.
Il progetto del teatro fu affidato all’architetto Piermarini. In due anni vennero terminati i lavori, e la Scala fu inaugurata il 3 agosto del 1778 con l’opera di Salieri. Quella che oggi conosciamo come piazza della Scala non esisteva, c’era invece un quartiere con una serie di antichi palazzi.
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