Lo sapevate? Il Leone di San Babila è in realtà il simbolo di Venezia
Secondo la leggenda, il Leone di San Babila, posizionato nell’omonima piazza, apparterrebbe ai veneziani. Ma cosa ci fa allora a Milano?
In Piazza San Babila a Milano in prossimità dell’omonima chiesa, si trova una colonna sulla cui sommità è collocato un Leone. La scultura, anche se conosciuta da tutti come il Leone di San Babila o la Colonna del Leone, non rappresenterebbe in alcun modo la città di Milano, ma sarebbe stata posta lì per lanciare un avvertimento.
Le sembianze della scultura sono simili a quelle del Leone di San Marco di Venezia ed infatti le sue origini sono avvolte nel velo della leggenda. Si narra infatti che Venezia volesse conquistare Milano e quindi trasformarlo in un suo possedimento. Una notte l’esercito veneziano tentò una sortita: centinaia di uomini armati, pronti all’assalto erano appostati fuori dalla Porta Orientale che, non molto distante dall’attuale Piazza San Babila.
Quello che i veneziani non sapevano è che appena oltre la porta si trovava un fornaio che a quell’ora era ancora sveglio per preparare il pane per il giorno successivo. Fù lui ad accorgersi dei nemici appostati e a dare l’allarme. Tutti i milanesi scesero in strada armati di bastoni e forconi e scacciarono i veneziani. Nella precipitosa fuga gli invasori abbandonarono le loro insegne tra le quali spiccava un Leone di San Marco in Pietra.
I Milanesi portarono il leone all’interno delle mura della città e decisero di posizionarlo in Piazza San Babila a monito a qualunque invasore volesse venire a turbare la loro quiete. Anticamente il leone si trovava a livello della strada dove però era soggetto ai danneggiamenti causati dai passanti. Nel 1626 per volere di Carlo Francesco Serbelloni, magistrato delle strade, si decise di posizionare il Leone sulla colonna che ancora oggi vediamo realizzata su progetto di Giuseppe Robecco.
Il leone fù nuovamente tirato giù dalle bombe del 1943 quando si infranse sul selciato della piazza. Oggi dopo un sapiente restauro, ammaccato ma integro, è tornato a sorvegliare Piazza San Babila dall’alto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA