Lo sapevate? A Milano i resti dell’antico Foro Romano si trovano sotto il palazzo dell’Ambrosiana
Sotto il palazzo dell'Ambrosiana, nell'omonima via, si trovano i resti del Foro Romano dove venne emanato nel 313 dopo Cristo il famoso editto dell'imperatore Costantino, fondamentale per lo sviluppo del Cristianesimo
Lo sapevate? A Milano i resti dell’antico Foro Romano si trovano sotto il palazzo dell’Ambrosiana.
Sotto il palazzo dell’Ambrosiana, nell’omonima via, si trovano i resti del Foro Romano dove venne emanato nel 313 dopo Cristo il famoso editto dell’imperatore Costantino, fondamentale per lo sviluppo del Cristianesimo. Sulle rovine del Foro sorse prima una chiesetta dedicata alla Santissima Trinità, poi un’altra, più grande, che prese il nome di Santo Sepolcro. Su un lato della chiesa fu edificata per volere di Federico Borromeo la prima biblioteca pubblica del mondo moderno, la Biblioteca Ambrosiana. Andiamo alla scoperta della piazza centrale della Milano di allora.
Il foro era la piazza principale della città romana di Mediolanum. Realizzato nella prima metà del I secolo da Augusto, si estendeva per circa 160 metri in lunghezza e 55 in larghezza. Si trovava esattamente all’incrocio tra il decumano (gli attuali corso di Porta Romana, via del Bollo, via Santa Maria Fulcorina e via Santa Maria della Porta) ed il cardo massimo (le attuali via Manzoni, via Santa Margherita e via Nerino). Erano presenti importanti edifici pubblici come il Capitolium, la basilica, la curia, il macellum e le tabernae.
Le tracce archeologiche sono state trovate nei sotterranei della Biblioteca Ambrosiana (e sono aperti e visitabili dal pubblico), e della chiesa di San Sepolcro, dove i resti sono visitabili su richiesta. Nel livello sotterraneo della Biblioteca Ambrosiana è possibile trovare i resti dell’antica pavimentazione di epoca augustea. La pavimentazione, ancora nella collocazione originaria, appare formata da grandi lastre rettangolari di marmo rosso di Verona con dimensioni irregolari.
Intorno al perimetro del foro sono stati anche scoperti i resti di una canaletta di pietra per lo scolo delle acque, tracce di una gradinata di accesso alle botteghe. Nella cripta sotterranea della chiesa di San Sepolcro è invece possibile ammirare la pavimentazione in marmo rosso di Verona un tempo appartenente al foro e successivamente asportata per realizzare il nuovo pavimento, che risale al 1030.
Recentemente Mediolanum è stata ricostruita al computer attraverso una lunga ricerca sui libri e utilizzando elementi architettonici esistenti in altre città e compatibili con le testimonianze dell’epoca. Roberto Arsuffi di Urbanfile (blog.urbanfile.org), attraverso un lavoro durato qualche anno, è riuscito a mostrare frammenti del passato di Milano in zone e vie che oggi hanno un aspetto del tutto diverso. Scorci di una Milano inaspettata e ai più sconosciuta.
Quando divenne capitale dell’Impero romano d’Occidente, ruolo che conservò dal 286 d.C. al 402 d.C., Mediolanum cambiò fisionomia urbanistica, con il foro romano che perse importanza a favore di altre zone della città, come il quartiere del Palazzo imperiale romano di Milano e l’area intorno al Palazzo Arcivescovile, dove vennero trasferiti molti degli edifici pubblici che prima erano presenti nel foro. Al loro posto, nel foro, vennero costruiti palazzi privati.
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