Aldo Follai e Giorgio Armani, trent’anni di collaborazione in mostra a Milano
Quasi trent’anni di ininterrotto dialogo artistico tra lo stilista Giorgio Armani ed il fotografo Aldo Fallai in una mostra aperta al pubblico da non perdere! Ecco tutti i dettagli
Inaugurata lo scorso 4 dicembre, all’Armani Silos di Milano la mostra “Aldo Follai per Giorgio Armani 1977 – 2021” il racconto, coniugato al tempo presente, di quasi trent’anni di ininterrotto dialogo artistico tra lo stilista Giorgio Armani ed il fotografo Aldo Fallai.
Se siete amanti della moda e dell’arte non potete perdervi “Aldo Follai per Giorgio Armani 1977 – 2021”, la mostra che racconta il sodalizio tra lo stilista Giorgio Armani ed il fotografo di moda Aldo Follai. L’esposizione, curata da Giorgio Armani, Rossana Armani e Leo Dell’Orco, esplora i confini di una collaborazione unica, che ha definito l’essenza stessa di un’estetica che ha fatto breccia nell’immaginario collettivo.
Il percorso narrativo snodato su due piani, racconta attraverso duecentocinquanta scatti il rapporto tra il fotografo fiorentino e lo stilista milanese a partire dal loro primo incontro avvenuto a metà degli anni settanta. “Lavorare con Aldo mi ha permesso, fin da subito, di trasformare in immagini reali la fantasia che avevo in mente: che i miei abiti non erano soltanto fatti in una certa maniera, con certi colori e materiali, ma rappresentavano un modo di essere, di vivere. Perché lo stile, per me, è un’espressione totale” dichiara Giorgio Armani.
Al momento del primo incontro, Armani è un giovane stilista freelance; Fallai, diplomato all’Istituto d’arte, è un grafico con una felice inclinazione per la fotografia. L’intesa è immediata. Il primo, consapevole dei mutamenti sociali in atto che vedono le donne acquisire potere e gli uomini vestirsi con più consapevolezza, è determinato a riscrivere le regole del vestire, creando un vero e proprio lifestyle. Il secondo lo accompagna nella definizione di un immaginario nel quale evocazioni cinematografiche e cenni neorealisti si mescolano a echi della pittura tardorinascimentale e manierista, in una messa in scena che sa di vita e che per questo è profondamente autentica.
“Il lavoro con Giorgio è stato il frutto di un dialogo naturale e continuo, e di grande fiducia da parte sua. Entrambi eravamo interessati a mettere in luce un aspetto dello stile legato al carattere e alla personalità, e questo si è tradotto in immagini che appaiono attuali oggi come ieri: una qualità resa evidente dall’allestimento della mostra, che non segue una sequenza cronologica” commenta Aldo Fallai.
L’uso del bianco e nero, e l’astrazione narrativa che ne deriva, è la scelta vincente: le immagini sono infatti immediate e senza tempo, di pura invenzione ma come catturate in un istante reale. Insieme aspirano a rappresentare scene di vita reale, situazioni nelle quali lo spettatore si può rispecchiare, e ci riescono perché le immagini sono in primo luogo ritratti, o fotogrammi di un lungometraggio: pur concepite per far conoscere le collezioni, si concentrano sul carattere dei personaggi, facendo degli abiti un sottile complemento dell’essere, rispecchiando l’idea dello stilista che eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare.
Il percorso non segue un ordine cronologico, bensì gli scatti apparsi sulle riviste o trasformati in affissioni dal forte impatto mediatico sono disposti in un rigoroso ordine sparso. La mostra accosta immagini prodotte per diverse linee: c’è la foto con il tigrotto, realizzata a Palermo, quando la troupe si rifugia in un giorno di pioggia al circo Togni; c’è la donna in carriera, impersonata da Antonia Dell’Atte, ritratta, sguardo dritto verso un radioso futuro, in mezzo alla folla in via Durini, sotto gli uffici Armani. C’è, ancora, la laguna veneta evocata in studio, e le statue del Foro Italico, tradotte in un gioco di ombre nette e grafiche. Sono foto familiari e sorprendenti, realizzate con inventiva e intelligenza.
La mostra sarà visitabile sino al 11 agosto 2023.
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